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Ecco chi riconosce (e chi no) lo Stato di Palestina

Giovedì il presidente Macron ha annunciato che la Francia farà questo passo - Una scelta che riflette le profonde divisioni della politica internazionale

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Radiogiornale 25.07.2025, 07:00

  • Keystone
Di: Ludovico Camposampiero 

Giovedì sera il presidente francese Emmanuel Macron è stato chiaro: “La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”, ha scritto il capo dello Stato sui social media. Parigi, insieme a una ventina di Paesi, all’inizio della settimana aveva condannato le restrizioni imposte da Israele alle spedizioni di aiuti nella Striscia di Gaza, dove la situazione dal punto di vista umanitario è catastrofica, così come le uccisioni di palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione.

Ora, quindi, l’annuncio che Parigi farà questo passo. Non si tratta del primo Paese e non sarà l’ultimo, dato che il riconoscimento dello Stato di Palestina è una questione complessa e in continua evoluzione, che riflette le profonde divisioni della politica internazionale.

La proclamazione unilaterale dello Stato di Palestina

La questione ha origine nel 1988, quando – il 15 novembre – l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), riunita ad Algeri, proclamò l’indipendenza dello Stato di Palestina e da allora il riconoscimento è avvenuto a ondate.

Arafat presidente: Il 15 novembre 1988 (5 Rabi ‘al-Thani 1409), durante la sessione finale del 19° Consiglio Nazionale Palestinese, Yasser Arafat lesse il testo redatto dal poeta Mahmoud Darwish. La lettura fu accolta con una standing ovation. Prima di questo momento, l’organo legislativo dell’OLP aveva approvato il documento con 253 voti a favore, 46 contrari e 10 astensioni. Dopo aver letto la dichiarazione, Arafat annunciò di assumere il titolo di “Presidente della Palestina”. Questa carica gli fu ufficialmente conferita nell’aprile 1989 dal Consiglio centrale dell’OLP.

A livello delle Nazioni Unite, la Palestina ha ottenuto lo status di “Stato osservatore non membro” il 29 novembre 2012, un passo che le ha permesso di accedere a diverse agenzie e trattati internazionali.

Ad oggi, oltre 140 dei 193 Stati membri dell’ONU riconoscono lo Stato di Palestina.

La prima ondata

La prima ondata di riconoscimenti è arrivata nel 1988-89, subito dopo la dichiarazione di Algeri. I Paesi che riconobbero la Palestina includevano: quelli della Lega Araba, i Paesi di Blocco Sovietico e socialisti e Paesi del Movimento dei non allineati.

L’ondata dell’America Latina

In America Latina, un numero significativo di Paesi ha formalizzato il riconoscimento tra il 2009 e il 2011: Brasile (3 dicembre 2010), Argentina (6 dicembre 2010), Bolivia (17 dicembre 2010), Ecuador (24 dicembre 2010), Cile (7 gennaio 2011), Perù (24 gennaio 2011), Uruguay (15 febbraio 2011), Venezuela (29 aprile 2009).

Riconoscimenti europei

All’interno dell’Unione europea, la posizione è stata a lungo divisa. La Svezia, il 30 ottobre del 2014, è stata il primo Paese a riconoscere la Palestina mentre era già membro dell’UE (escludendo quindi quelli dell’Est che lo avevano fatto prima di aderire all’unione). L’Islanda, che non è membro dell’UE, ha riconosciuto la Palestina nel 2011.

L’ondata recente

In risposta alla guerra a Gaza e alla necessità di rilanciare la soluzione a due Stati, un gruppo di Paesi ha agito in modo coordinato riconoscendo la Palestina nel corso del 2024, ovvero: Spagna, Irlanda, Norvegia, Slovenia e Armenia.

La posizione della Svizzera

La Svizzera non riconosce ufficialmente lo Stato di Palestina come Stato sovrano, ma sostiene la soluzione dei due Stati, che prevede la creazione di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967, vivendo in pace e sicurezza accanto a Israele. La Svizzera considera che il riconoscimento dello Stato di Palestina debba contribuire concretamente al processo di pace in Medio Oriente ma che, al momento, non sussistano le condizioni per un riconoscimento bilaterale.

All’inizio di giugno, di ritorno da una visita lampo i Medio Oriente, il consigliere federale e capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis avevano sostenuto che il riconoscimento dello Stato palestinese sia prematuro, ma un giorno arriverà.

Nel giugno dell’anno scorso, il Consiglio nazionale aveva per parte sua respinto un atto parlamentare che, sulla scorta di quanto avevano appena fatto Spagna, Irlanda e Norvegia, chiedeva di riconoscere la Palestina come Stato Sovrano.

Le posizioni di chi non riconosce lo Stato di Palestina

I Paesi che non riconoscono la Palestina generalmente adottano una posizione pragmatica o strategica, privilegiando negoziati bilaterali, alleanze geopolitiche o stabilità regionale. Tuttavia, il dibattito rimane polarizzato, con crescenti pressioni internazionali per il riconoscimento, specialmente in contesti come l’Assemblea Generale dell’ONU o in risposta a sviluppi nel conflitto israelo-palestinese.

La posizione di alcuni Paesi

Stati Uniti: Sostengono che il riconoscimento debba derivare da negoziati bilaterali e vedono Israele come un alleato chiave. Hanno ripetutamente posto il veto a risoluzioni ONU per il riconoscimento pieno della Palestina.

Unione Europea: L’UE non ha una posizione unanime. Alcuni Paesi attendono un accordo negoziato, pur sostenendo in linea di principio una soluzione a due Stati.

Canada e Australia: Allineati agli Stati Uniti, non riconoscono la Palestina, enfatizzando la necessità di negoziati e il rispetto della sicurezza di Israele.

Stati che riconoscono la Palestina come Stato sovrano

Infine, questi sono i Paesi che hanno formalmente e ufficialmente riconosciuto la Palestina come Stato sovrano nei confini del 1967 (Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est)

Paesi della Lega Araba: Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Oman, Qatar, Somalia, Sudan, Siria, Tunisia, Yemen

 Stati d’Africa: Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Ciad, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana. Guinea, Guinea-Bissau, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritius, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Ruanda, São Tomé e Príncipe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Sudafrica, Sud Sudan, Swaziland, Tanzania, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe.

Stati dell’Asia: Afghanistan, Armenia, Azerbaigian, Bangladesh, Bhutan, Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Filippine, India, Indonesia, Iran, Kazakistan,  Kirghizistan, Laos, Malaysia, Maldive, Mongolia, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Tagikistan,  Thailandia, Timor Est, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam

Europa: Albania, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Città del Vaticano, Georgia, Irlanda, Islanda, Malta, Montenegro, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia, Ucraina, Ungheria

Americhe: Antigua e Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Giamaica Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Nicaragua, Paraguay, Perù, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, Uruguay, Venezuela

Oceania: Papua Nuova Guinea, Vanuatu.

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Paesi che riconoscono lo Stato di Palestina

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