Analisi

La Francia riconosce la Palestina: svolta o gesto simbolico?

Il professor Alessandro Colombo: è una mossa che costringerà altri a una decisione, ma molti Paesi non vorranno inimicarsi ulteriormente Washington

  • Ieri, 12:34
  • Ieri, 12:50
03:18

Radiogiornale delle 12.30 del 25.07.2025: La Francia riconosce lo Stato di Palestina: intervista al professor Colombo, di Giuseppe Bucci

RSI Info 25.07.2025, 12:28

  • Keystone
Di: Radiogiornale-Bucci/ludoC 

Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Francia, una decisione comunicata ieri sera dal presidente francese Emmanuel Macron, è “una mossa simbolica ma diretta proprio a mettere pressione non soltanto su Israele ma su tutta la comunità internazionale o almeno su quella parte – spiega intervistato dal Radiogiornale Alessandro Colombo, professore di Relazioni internazionali all’Università di Milano – che si è dimostrata molto indulgente nei confronti di quanto sta avvenendo a Gaza”.

Quindi quella del capo dell’Eliseo “è una mossa importante che costringe a una decisione tutti gli altri Paesi europei”. In merito alle possibilità che anche altri Stati seguano questa linea, Colombo spiega però che in questo momento ci sono due problemi: “Il primo è il carattere triangolare di queste relazioni. Il rapporto con Israele chiama in causa il rapporto con gli Stati Uniti e in una fase di crisi delle relazioni transatlantiche è possibile che una buona parte di Paesi europei si mostreranno preoccupati all’idea di deteriorare ulteriormente le relazioni con Washington”. Il secondo problema “ha a che fare con l’attivismo francese: Parigi si sta ponendo, come fatto spesso in passato, in una posizione di leadership nei confronti dell’Unione europea e ogni volta che la Francia assume questo ruolo, altri paesi dell’UE diffidano di questa posizione e finiscono per controbilanciarla”.

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza resta nel frattempo drammatica. In questo contesto, la risposta dell’Europa è però spaccata e non è riuscita a varare misure contro Israele, come per esempio, così come ipotizzato, la sospensione dell’accordo di associazione. “L’Europa sta dimostrando per l’ennesima volta la propria marginalità politica, ma non è una novità”, afferma Colombo. “Ma la vera novità è che in questi due anni ha letteralmente distrutto il proprio capitale di esemplarità, che si era ritagliato in modo anche un po’ pretestuoso, e la propria credibilità riguardo al diritto internazionale e alla cultura politica e giuridica umanitaria che aveva promosso negli ultimi decenni”. Questa perdita di credibilità, conclude il professore, è particolarmente grave in un momento in cui “larghissima parte del mondo sta vivendo quello che avviene a Gaza come uno scandalo senza fine”, che chiama in causa non solo Israele e gli Stati Uniti, ma anche l’Unione europea nel suo complesso.

La Germania non riconoscerà a breve lo Stato di Palestina

Nel frattempo, Berlino ha comunicato che la Germania non riconoscerà a breve lo Stato di Palestina.  “Il governo federale tedesco non ha intenzione di riconoscere uno Stato palestinese nel breve termine”, ha dichiarato il portavoce Stefan Kornelius nel corso di un confronto online con la stampa. Ad avviso di Berlino solo una soluzione “negoziata” tra le due parti può determinare “pace e sicurezza per israeliani e palestinesi”. Ecco perché Berlino “non ha intenzione di riconoscere uno Stato palestinese nel breve termine”.

05:07

Parigi annuncia il riconoscimento della Palestina come Stato

Telegiornale 25.07.2025, 12:30

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare