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Gaza, “una catastrofe che perseguiterà il mondo intero”

Il portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Christian Cardon, denuncia la gestione degli aiuti nella Striscia e rilancia l’allarme sulla crisi umanitaria

  • 4 giugno, 21:57
  • Ieri, 08:09
02:57

Gaza, lo sguardo del CICR

Telegiornale 04.06.2025, 20:00

Di: Telegiornale/YR 

Mentre la Striscia di Gaza continua a essere teatro di una crisi umanitaria senza precedenti, la sospensione temporanea delle attività della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) ha riacceso le polemiche sulla gestione degli aiuti. L’organizzazione, sostenuta da Israele e Stati Uniti, è l’unica autorizzata a distribuire beni di prima necessità nella regione. Una scelta che, secondo Christian Cardon, portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa, è “incredibile e pericolosa”.

“Anche solo immaginare che una sola organizzazione appena creata possa essere l’unica responsabile della distribuzione di aiuti umanitari ha dell’incredibile”, afferma Cardon in un’intervista rilasciata al Telegiornale. “Solo ieri, nel nostro ospedale vicino a uno dei centri di distribuzione, abbiamo ricevuto oltre 180 feriti. Diciannove sono morti.”

La GHF ha giustificato la sospensione di un giorno con la necessità di “riorganizzare la logistica”. Ma sullo sfondo c’è il dramma di decine di civili palestinesi uccisi mentre cercavano di raggiungere i centri di distribuzione, spesso situati in aree ad alto rischio. Con soli quattro punti attivi – tre dei quali al confine sud – la popolazione è costretta a spostarsi per chilometri, attraversando zone di combattimento.

“Quello che vediamo è un aumento dell’insicurezza attorno a questi luoghi. Se questo è l’unico modo per distribuire gli aiuti umanitari, è urgente fare in modo che le persone possano avvicinarsi senza correre alcun rischio.”

Quello che sta succedendo a Gaza perseguiterà non solo l’Occidente, ma il mondo intero per decenni. È già troppo tardi in alcuni casi. Nessuno potrà dire di non sapere.

Christian Cardon, portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa

Cardon non usa mezzi termini nel denunciare l’inerzia della comunità internazionale: “Bisogna agire. È finito il tempo delle belle dichiarazioni. È finito anche il tempo delle dichiarazioni shoccanti. È urgente che si passi all’azione. Tutte le nazioni che aderiscono alla Convenzione hanno l’obbligo di rispettare le regole fondamentali che vanno rispettate durante un conflitto ma hanno anche l’obbligo di assicurarsi che queste regole vengano rispettate dagli altri”.

Alla domanda se l’Occidente rischi di pentirsi della propria inazione, la risposta è secca: “Quello che sta succedendo a Gaza perseguiterà non solo l’Occidente, ma il mondo intero per decenni a venire. È urgente e in alcuni casi è già troppo tardi che gli Stati si sveglino, che agiscano in maniera concreta, perché quello che sta accadendo è una catastrofe. E nessuno potrà dire che non sapeva cosa succedeva a Gaza”.

Ci si dimentica troppo spesso che la popolazione non ha possibilità di fuga dalla guerra, sottolinea ancora Cardon: “Per farvi un esempio molto preciso, qualche giorno fa un bambino è stato curato nel nostro ospedale per delle ferite di guerra. Ci sono stati dei combattimenti molto vicino all’ospedale e una pallottola ha ferito di nuovo questo bambino. Questo illustra l’aberrazione, l’assurdità di quanto succede nella Striscia di Gaza”.

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A Gaza l'inferno dei civili

Telegiornale 01.06.2025, 20:00

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