Hiroshima e Nagasaki, 80 anni dall’Apocalisse

Le due città giapponesi vennero colpite con una bomba atomica il 6 e il 9 agosto del 1945 – Un orrore che deve restare un monito per l’umanità - Le testimonianze e le immagini d’archivio

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Indice

ATTENZIONE, IMMAGINI FORTI: le fotografie e i filmati che si susseguono potrebbero urtare la vostra sensibilità.

Enola Gay si alza in volo

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Il B-29 “Enola Gay” è in volo. Il bombardiere pesante statunitense, chiamato anche Superfortress, è partito dalla base USA di Tinian (una delle Isole Marianne) e si dirige sull’obbiettivo segnato sulla mappa. Non è una missione come le altre. Cambierà la storia, scrivendo un’altra pagina nera sulla follia di cui sono capaci gli esseri umani.

Hiroshima, 6 agosto 1945

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È il 6 agosto 1945 e il cielo è sereno. “Enola Gay” è salito in quota di attacco (a 9’450 metri). Il pilota, il colonnello Paul Warfield Tibbets Jr, non può vederli ma sulla sua traiettoria, laggiù, ci sono anche loro: i bambini, le donne, gli anziani, i pochi uomini che non sono al fronte (i 343’000 abitanti di Hiroshima).

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Il colonnello passa i comandi al maggiore Thomas Ferebee. Un gesto della mano e il portellone si spalanca, lasciando precipitare “Little Boy” (il ragazzino), così è stato chiamato l’ordigno carico di uranio-235 che esplode a 580 metri sopra l’ospedale di Shima, con una potenza paragonabile a circa 15’000 tonnellate di TNT. È la prima volta che una bomba atomica viene usata contro esseri umani.

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Sono le 8.15 ma il tempo sembra fermarsi con l’esplosione, il lampo di luce accecante, il calore - 7’000 gradi Celsius al suolo - riduce in cenere gli esseri umani, ogni forma di vita e scioglie perfino l’acciaio. L’onda d’urto (che sbriciola anche i palazzi di cemento nel raggio di 800 metri) è così forte che raggiunge anche “Enola Gay”, scuotendo la “fortezza volante” che viaggia a diversi chilometri di altezza. A terra arrivano anche le radiazioni.

Nell’aria sale un fumo denso, che forma un gigantesco e sinistro “fungo” alto 12 km, visibile fino a 640 km. Un’immagine che si fisserà per sempre nella memoria collettiva, anche perché tutto viene documentato dalle cineprese caricate su uno degli altri due B-29 che seguono la missione (oltre a “Enola Gay”, “Great Artiste” e “Dimples 91”).

Siamo entrati nell’era atomica e l’umanità impara che non basta contare i morti dopo il bombardamento (più di 70’000), perché ora ci sono anche gli effetti delle radiazioni sui sopravvissuti: “Little Boy” causerà, entro la fine del 1945, “circa 140’000 morti, oltre a un aumento dei tassi di cancro e malattie croniche tra i sopravvissuti”, riporta ICAN (The International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), una coalizione con sede a Ginevra di organizzazioni non governative in 100 Paesi che promuove l’adesione e l’attuazione del Trattato delle Nazioni Unite sulla Proibizione delle Armi Nucleari. 

01:47

Telegiornale, 6 agosto 2005: intervista a Theodore Van Kirk, navigatore del bombardiere Enola Gay che il 6 agosto del 1945 sganciò la bomba atomica sulla città di Hiroshima.

RSI Archivi 05.08.2005, 20:00

9 agosto 1945, la seconda bomba atomica su Nagasaki

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L’orrore si ripete tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, a Nagasaki. Nella scuola elementare di Shiroyama, per i bambini e i loro insegnanti sembra un giorno di scuola come un altro ma non è così. Non sanno di essere a soli 500 metri a ovest del punto di impatto di “Fat Man” (l’uomo grasso), l’ordigno caricato con plutonio-239, ancora più potente, paragonabile a circa 21’000 tonnellate di TNT.

Possiamo immaginare le voci dei bimbi. Poi più nulla.

Sono le 11.02. La bomba atomica sganciata su Nagasaki uccide subito 40’000 persone, numero che entro la fine del 1945 salirà a 74’000 morti.

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Questa foto di archivio del 15 ottobre 1965 mostra una bomba nucleare “Fat Man”, come quella sganciata su Nagasaki, in Giappone, nel 1945. La replica è esposta al pubblico presso il Los Alamos Scientific Laboratory Museum.

  • Keystone

14 agosto 1945, il Giappone accetta la resa senza condizioni

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Ora il mondo è costretto a fare i conti con altri due inferni sulla terra; come se non fossero bastati gli stermini, le pulizie etniche, i genocidi compiuti, tra gli altri, dai nazisti di Hitler e dai fascisti di Mussolini, schierati durante la Seconda guerra mondiale anche proprio con quel Giappone nazionalista e imperialista che ha contribuito a seminare orrore in Cina e negli altri territori occupati.

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Ora a pagare il prezzo, altissimo, della follia bellica sono anche i civili del Giappone, potenza dell’Asse, irriducibile nella sua resistenza contro gli Alleati. Irriducibile almeno fino a che il Paese viene colpito dalle due bombe atomiche e capisce di non avere altra possibilità se non quella di arrendersi. Il 14 agosto 1945 il Giappone accetta le condizioni di resa degli Alleati. La Seconda Guerra Mondiale si conclude formalmente il 2 settembre 1945, con la firma della resa a bordo della corazzata USS Missouri, nella baia di Tokyo.

14:18

Dal nostro archivio: inserto speciale del Radiogiornale in occasione dei 40 anni di bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki

RSI Archivi 06.08.1985, 19:00

  • Keystone-ATS/EPA/A Peace Memorial Museum handout

Gli Hibakusha, i sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki

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Leucemia e cancro sono solo alcuni degli effetti collaterali che affliggeranno gli Hibakusha, i sopravvissuti ai bombardamenti delle due città giapponesi. È sempre ICAN a spiegare come “dopo circa un decennio, iniziarono a soffrire anche di tumori alla tiroide, al seno, ai polmoni e di altri tumori a tassi più alti del normale”. “Le donne incinte esposte ai bombardamenti hanno avuto tassi più elevati di aborti spontanei e decessi tra i loro neonati; i loro figli avevano maggiori probabilità di soffrire di disabilità intellettive, ritardi nella crescita e un rischio maggiore di sviluppare il cancro. E per tutti i sopravvissuti, i tumori correlati all’esposizione alle radiazioni continuano ad aumentare nel corso della loro vita”.

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Una donna e un bambino giapponesi, sopravvissuti alla bomba atomica sganciata su Nagasaki

  • Keystone

Le immagini dell’orrore, monito per l’umanità

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Il fungo atomico, le macerie e i pochi scheletri dei palazzi rimasti in piedi, le strazianti immagini dei sopravvissuti ricoperti di piaghe e bruciature, un orologio con le lancette ferme sul momento dell’esplosione… sono tante le immagini che testimoniano l’orrore di Hiroshima e Nagasaki, che deve restare un monito per l’umanità.

Le immagini d'archivio dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki

Il racconto del sopravvissuto: “Siamo scappati, la città intera bruciava”

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Howard Kakita è un cittadino nippo-statunitense. Durante la Secondo guerra viveva in California ma i suoi genitori decisero di portalo in Giappone a visitare i parenti. Era lì nell’agosto del 1945, 80 anni fa, quando gli USA sganciarono la bomba atomica. Kakita ha rilasciato numerose interviste nel corso degli anni; questa risale all’agosto del 2023, quando venne intervistato - a Los Angeles - dall’emittente statunitense CBS News. Il giorno del bombardamento, racconta, lui e il fratello maggiore erano sul tetto di casa loro quando videro l’aereo in avvicinamento. Furono storditi dall’esplosione ma sopravvissero, mentre la nonna riportò ferite da schegge di vetro. Riuscirono a fuggire dalla città in fiamme e si rifugiarono da parenti fino alla fine della guerra.

02:47

“Non ho visto il lampo, non ho sentito il boom: sono stato stordito all’istante”

RSI Info 27.07.2025, 16:52

02:03

Dal nostro archivio: Telegiornale del 6 agosto 2015, la memoria delle vittime di Hiroshima

RSI Archivi 06.08.2015, 20:00

Dentro il Museo memoriale della pace di Hiroshima

Fu davvero necessario sganciare l’atomica?

La morte, la distruzione e le conseguenze sociali prodotte da quell’atto continuano a segnare la società giapponese e non solo. Tutt’oggi la comunità internazionale si chiede se esista una motivazione, conquista politica od obiettivo che possa giustificare tale ferocia.

Perché gli USA hanno quindi deciso di sganciare non una, ma ben due bombe atomiche, quando si conoscevano la potenza distruttiva e gli effetti radioattivi a lungo termine di questi ordigni? Secondo il Prof. Peter Kuznick, professore associato di storia all’American University di Washington D.C. e direttore dell’Istituto sugli studi nucleari, le bombe sono state usate dagli USA come “avvertimento ai sovietici se questi avessero cercato di interferire con i piani statunitensi in Europa o nel Pacifico”. La cosa più significativa è che “questo è esattamente il modo in cui i bombardamenti atomici furono interpretati dal Cremlino”, ha spiegato Kuznick in un’intervista alla RSI, concessa in occasione degli 80 anni dai bombardamenti. 

09:54

80 anni dalle bombe atomiche: l'intervista a Peter Kuznick, professore associato di storia all’American University di Washington D.C. e direttore dell’Istituto sugli studi nucleari,

RSI Info 28.07.2025, 15:17

Quando il Sole cadde sulla Terra

Oggi sono passati 80 anni: otto decenni da quando il Sole cadde sulla Terra. Hiroshima e Nagasaki furono i primi e finora gli unici episodi di utilizzo della bomba atomica in guerra, sugli esseri umani, per di più civili. Ma, nonostante gli accordi e i trattati, la proliferazione nucleare non si ferma. Tutt’altro. Si stima che al giorno d’oggi l’arsenale atomico globale consista in oltre 12’000 testate nucleari, di cui la maggior parte è posseduta da USA e Russia, che controllano circa il 90% del totale. Molti arsenali sono in fase di modernizzazione, con una riduzione numerica rispetto alla Guerra Fredda, ma un aumento della precisione e versatilità delle armi, stando al SIPRI (l’Istituto per la ricerca sulla pace di Stoccolma) e alla Federazione degli scienziati americani.

Quei giorni di 80 anni fa, a Hiroshima e Nagasaki, si intravvide l’Apocalisse: e forse era solo l’inizio.

14:14

I due vissuti di Hiroshima

RSI Archivi 04.08.2005, 21:00

A cura di:Massimiliano Angeli, Maria Rosaria Maruca e Ludovico Camposampiero Keystone, archivio fotografico

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