Guerra in Ucraina

Il vertice forse ad Anchorage

Zelensky sarebbe disposto a rinunce territoriali - I russi intanto avanzano a nord di Pokrovsk

  • Oggi, 18:17
652783940_highres.jpg

Immagini di Pokrovsk, circondata per tre quarti

  • keystone
Di: AFP/Reuters/ATS/pon 

A tre giorni dal vertice fra Donald Trump e Vladimir Putin di venerdì in Alaska, dove si discuterà anche del futuro dell’Ucraina, salgono le quotazioni di Anchorage per ospitare l’evento, la cui sede non è ancora stata comunicata ufficialmente. Nel marzo del 2021 la città ha ospitato il primo incontro tra USA e Cina dell’era Biden nelle sale dell’hotel Captain Cook. A rafforzare l’ipotesi è l’annunciata chiusura di un ampio spazio aereo attorno alla principale località dello Stato. I due leader potrebbero incontrarsi direttamente all’aeroporto internazionale oppure nella vicina base di Elmendorf-Richardson.

Nel maggio del 1984 Ronald Reagan e papa Giovanni Paolo II si incontrarono in Alaska, al Fairbanks International Airport. Nel settembre 1971, Richard Nixon accolse l’imperatore giapponese Hirohito alla base di Elmendorf. Si era fatto anche il nome di un resort che risulta completamente riservato, ma la logistica avrà il suo peso, viste le grandi distanze e le poche piste sufficientemente lunghe per accogliere l’aereo presidenziale russo e l’Air Force One.

“Niente pace senza coinvolgere l’Ucraina”

Più che il luogo, però, a contare saranno i contenuti. Proprio oggi i leader di 26 Paesi su 27 (tutti tranne l’ungherese Viktor Orban) hanno sottoscritto una dichiarazione in cui affermano - in breve - che “il cammino verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina”. Lo ribadiranno nel vertice virtuale di mercoledì preannunciato dal cancelliere tedesco Friedrich Merz e lo ha detto ancora una volta martedì Volodymyr Zelensky, il quale però - a quanto si sa finora - ad Anchorage non ci sarà.

Zelensky, che secondo il Telegraph, giornale britannico, per la prima volta sarebbe però disposto ad ammorbidire la propria posizione e a rassegnarsi alla cessione di territori alla Russia, de facto se non de iure, a condizione di avere garanzie di sicurezza e che queste cessioni si limitino alla realtà sul terreno che vedono Mosca controllare, oltre alla Crimea, la quasi totalità dell’oblast di Lugansk e consistenti porzioni di quelle di Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, oltre ad aree più piccole in quelle di Kharkiv, Sumy e (in minima parte) Dnipropetrovsk.

Niente scambi territoriali, dunque, sui quali insiste Donald Trump dicendosi “seccato” dall’attitudine al riguardo del suo omologo ucraino. Scambi che - si ipotizza - potrebbero per esempio portare i russi a restituire quanto controllano vicino a Kharkiv e Sumy in cambio di quella parte del Donbass non ancora nelle loro mani e alla rinuncia a rivendicare territori non sotto la loro occupazione negli oblast di Kherson e Zaporizhzhia. La Russia, lo ricordiamo, ha dichiarato annesse quattro regioni ucraine (oltre alla Crimea), ma senza precisarne i confini esatti.

I russi avanzano a nord di Pokrovsk

Proprio dal fronte nel Donbass per Kiev arrivano intanto brutte notizie: le truppe russe hanno compiuto in un solo giorno un’avanzata di una decina di chilometri a nord-est di Pokrovsk, da mesi epicentro dei loro sforzi e già circondata per tre quarti. Si tratta di un progresso molto più rapido di quello costante ma lento degli ultimi mesi. L’esercito ucraino e blogger militari a lui vicini - come il sito DeepState - ammettono martedì combattimenti a Kucheriv Yar, fino a pochi giorni fa lontana dal fronte. I soldati di Mosca minacciano così anche la città di Dobropillya, da dove i civili stanno fuggendo. Secondo un esperto finlandese, le prime avanguardie russe avrebbero raggiunto la strada fra Dobropillya e Kramatorsk.

Una situazione “difficile” ma non una “débâcle”, secondo un altro specialista ucraino. Lo Stato maggiore di Kiev afferma di aver inviato rinforzi e minimizza la portata dell’avanzata e soprattutto il numero degli uomini che hanno superato le sue linee difensive. Lo statunitense Institute for the study of war riporta la novità sulle sue mappe, ma ritiene che i prossimi giorni saranno decisivi per i soldati del Cremlino inviati a consolidare i progressi fatti.

02:25

Attesa per il vertice in Alaska

Telegiornale 12.08.2025, 12:30

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare