L'aviazione statunitense sta bombardando l'artiglieria dei miliziani dello Stato islamico (IS) in Iraq, attaccata da due caccia F/A 18 equipaggiati con bombe di 250 chili. La conferma ufficiale è giunta venerdì verso le 15 (ora Svizzera) da un portavoce del Pentagono. Lo spazio aereo sul nord del paese, per ordine di Washington, è vietato ai voli commerciali.
Il tweet del portavoce del Pentagono
Il primo obiettivo delle forze aeree americane ha riguardato un pezzo d'artiglieria mobile, utilizzato per colpire l'esercito curdo nel capoluogo della provincia semi-autonoma del Kurdistan, Erbil, e che costituiva una minaccia anche per il personale americano presente nella città.
I jet si sono alzati dalla portaerei "George H.W. Bush", dal mese di giugno nel Golfo Persico.
Il presidente americano Barack Obama aveva dato il via libera poche ore prima.
La Gran Bretagna, così come la Turchia e, durante la notte tra giovedì e venerdì gli Stati Uniti, nelle prossime 48 ore paracaduterà aiuti, principalmente viveri e medicinali, alla popolazione rifugiatasi sulle montagne del nord del paese per sfuggire agli islamisti. Anche Parigi ha offerto la medesima disponibilità. Londra si è pure detta pronta a offrire assistenza tecnica in materia di sorveglianza e logistica all'esercito americano.
Il ministro della difesa, Michael Fallon, ha confermato che il Regno Unito non interverrà militarmente nel conflitto.
Red MM/Reuters/Afp/ab
TG20 del 08.08.2014: "Bombardamenti americani in Iraq" di Riccardo Bagnato
RSI Info 08.08.2014, 21:13