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L’Ucraina “ha tirato fuori un asso dalla manica”

Droni a corto raggio sono stati portati in profondità nel territorio russo per colpire e distruggere velivoli militari strategici - Quali saranno gli effetti dell’attacco? L’analisi di Mauro Gilli

  • 2 giugno, 13:28
  • 2 giugno, 14:33
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L’attacco ucraino con droni che ha colpito diverse basi militari russe - Il video der Servizio di sicurezza dell’Ucraina

RSI Info 02.06.2025, 11:45

  • Keystone
Di: Patrick Stopper 

È con oltre cento droni di piccola taglia che nel fine settimana l’Ucraina ha colpito quattro basi militari russe situate fino a quattromila chilometri di distanza dal fronte. Un’operazione denominata “Spiderweb” (ragnatela) che ha richiesto una pianificazione di un anno e mezzo e ha permesso all’Ucraina di colpire il territorio russo in profondità.

L’Ucraina “ha tirato fuori un asso dalla manica”, afferma Mauro Gilli, esperto di tecnologie militari e sicurezza internazionale, interpellato dalla RSI. Un’immagine, quella delle carte, che è un riferimento all’incontro di fine febbraio alla Casa Bianca, in cui il presidente statunitense Donald Trump aveva detto al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky di non avere “carte in mano”.

L’attacco: 117 droni hanno distrutto oltre 40 velivoli

Con 117 droni, l’Ucraina ha distrutto oltre 40 velivoli militari stazionati in quattro basi russe. Lo ha detto, domenica, lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. E ha spiegato che l’operazione ha richiesto un anno e mezzo di preparazione.

L’operazione, che è stata condotta dal Servizio di sicurezza ucraino (SBU), ha visto il lancio di droni a corto raggio e a basso costo direttamente dal territorio russo. Ma come sono arrivati fino a lì? Sarebbero stato contrabbandati in Russia nascosti nel tetto di container di legno trasportati per mezzo di camion. Camion che poi sono stati parcheggiati nelle vicinanze delle basi militari. I droni sono dunque stati manovrati a distanza.

Nell’attacco, come dichiarato dalle autorità ucraine, sarebbero stati distrutti anche bombardieri strategici, tra cui A-50, Tu-95 e Tu-22. Gli ultimi due sono già stati utilizzati da Mosca per il lancio di missili contro l’Ucraina, mentre l’A-50 viene impiegato per coordinare gli obiettivi, come pure rilevare le difese aeree e i missili guidati. Il danno inflitto sarebbe di 7 miliardi di dollari, secondo l’SBU.

droni ucraini nascosti in dei container

I droni sono stati nascosti all'interno di container per il trasporto sul territorio russo

  • SBU

Un attacco e una potenziale minaccia

Zelensky ha parlato di “un risultato assolutamente brillante” che è stato raggiunto “esclusivamente dall’Ucraina”. Con quali conseguenze? Sono due i principali effetti, secondo l’esperto Mauro Gilli. Con quest’operazione l’Ucraina ha innanzitutto “innalzato il costo per la Russia”: secondo le stime, nell’attacco è stato distrutto dal 10 al 30% della flotta di bombardieri strategici russi.

“Una perdita davvero importante” che si registra in una situazione in cui “il rapporto di forze è completamente sbilanciato a sfavore dell’Ucraina”. Ucraina che dall’inizio della guerra “non ha mai davvero avuto la capacità di influire sui calcoli russi”. A parte alcune eccezioni: dapprima con l’inizio di attacchi a lungo raggio, poi con l’incursione nel Kursk e l’affondamento di molte navi. “Ma si trattava comunque di azioni molto specifiche”.

Il secondo effetto è che la Russia deve considerare, spiega l’esperto, la potenziale minaccia che ci siano altri camion o altri mezzi contenenti droni a corto raggio che potrebbero essere attivati in qualsiasi momento.

La capacità ucraina “di colpire in modo mirato obiettivi sensibili”

“Con questa azione, l’Ucraina ha dimostrato che ha la capacità di colpire in modo mirato obiettivi sensibili importanti” sottolinea Gilli. Una capacità già dimostrata in precedenza con altri mezzi, come uccisioni mirate, missili a lungo raggio, droni navali “e ora questi droni a corto raggio”. E aggiunge, tornando all’immagine delle carte, che l’Ucraina “dimostra di aver pensato con lungo anticipo a tutta una serie di tecnologie e operazioni per poter sempre avere una carta da giocare, un asso nella manica”.

attacco droni ucraina

Il capo del Servizio di sicurezza ucraino, Vasyl Malyuk

  • SBU

E questa carta specifica è stata giocata “in un momento importante, quello degli attuali negoziati con la Russia”. Da questo punto di vista, “sappiamo che la propaganda russa ha già preso una posizione molto chiara contro questo attacco e allo stesso tempo dobbiamo riconoscere come questo tipo di attacco vada a rafforzare l’Ucraina al tavolo delle trattative”. In sostanza, l’Ucraina ha dimostrato di avere la capacità di colpire. “E quindi la Russia stessa può avere un incentivo per chiedere perlomeno un cessate il fuoco”.

Ma è improbabile che l’operazione abbia un effetto significativo sul conflitto in generale, a meno che azioni analoghe vengano ripetute con continuità e sistematicità, conclude Gilli.

02:12

Russia-Ucraina, la tensione resta alta

Telegiornale 01.06.2025, 20:00

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