La Thailandia ha rilasciato 18 soldati cambogiani, catturati a luglio, dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco che sabato ha posto fine all’ultima escalation lungo il confine tra i due Paesi. Il ministro dell’Informazione cambogiano, Neth Pheaktra, ha confermato all’AFP che i militari sono tornati in patria. Anche la diplomazia thailandese ha commentato il gesto, definendolo in un comunicato “una dimostrazione di buona volontà e di costruzione della fiducia”.
Il cessate il fuoco, annunciato sabato, ha interrotto un conflitto di confine che nelle ultime settimane aveva provocato almeno 47 morti e lo sfollamento di quasi un milione di persone da entrambe le parti. In una dichiarazione congiunta, i due Paesi hanno inoltre annunciato l’impegno a congelare le rispettive posizioni militari e a collaborare nelle operazioni di sminamento delle aree di confine, oltre che nella lotta contro la criminalità informatica.
La tregua aveva rischiato di vacillare all’inizio della settimana, quando Bangkok aveva accusato Phnom Penh di averla violata facendo sorvolare il territorio thailandese da oltre 250 droni. La Cambogia aveva minimizzato l’episodio, definendolo un “piccolo problema”. Il suo ministero della Difesa, poi, aveva negato qualsiasi sorvolo.
Thailandia e Cambogia sono da tempo in disaccordo sul tracciato del loro confine di 800 chilometri, stabilito durante il periodo coloniale francese, e si accusano reciprocamente di aver provocato l’ultima escalation.

Thailandia e Cambogia, scatta il cessate il fuoco
Telegiornale 27.12.2025, 20:00




