Libano, due morti e sette feriti in attacchi israeliani

Due persone sono state uccise, e sette ferite, lunedì nel Sud del Libano in attacchi israeliani, come riferito dal Ministero libanese della salute. Proprio domenica Israele aveva minacciato di intensificare le sue operazioni contro Hezbollah, dopo che Netanyahu aveva accusato l’organizzazione paramilitare islamista di tentare di “riarmarsi”. Nonostante il cessate il fuoco raggiunto nel novembre 2024, Israele continua quindi a condurre attacchi regolari contro le roccaforti di Hezbollah.

Il Ministero della salute libanese ha riferito che, in un bilancio provvisorio, si contano “un morto e sette feriti” provocati da “un attacco nemico israeliano”, mentre un drone ha colpito un’auto a Doueir, ha riferito l’agenzia nazionale di informazione Ani. Un ulteriore attacco in un villaggio della regione di Bint Jbeil ha invece causato un morto.

L’esercito israeliano aveva già ucciso quattro persone sabato, colpendole direttamente nella loro auto nel sud del Paese, dichiarando in seguito che queste erano membri di alto rango di Hezbollah. Centinaia di persone hanno partecipato ai loro funerali domenica nella città di Nabatiyé, al motto di “morte a Israele”.

Domenica Netanyahu ha dichiarato che “ci aspettiamo che il governo libanese faccia ciò che si è impegnato a fare” ovvero “disarmare Hezbollah, ma è chiaro che eserciteremo il nostro diritto all’autodifesa come previsto dai termini del cessate il fuoco”.

Secondo quanto riferito dal Ministero della salute operante a Gaza sotto il controllo di Hamas, Israele ha restituito 45 corpi nel territorio palestinese, nell’ambito dall’accordo di cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre.

Secondo i termini di questa intesa, Israele deve consegnare i copri di 15 palestinesi per ogni salma di ostaggio israeliano restituita da Gaza. Israele ha infatti confermato lunedì di aver ricevuto domenica i corpi di tre ostaggi.

Hamas, che avrebbe dovuto consegnare i 28 corpi il 13 ottobre, ne ha finora restituiti solo 20, sostenendo che localizzare queste salme è complicato in un territorio devastato da due anni di guerra.