Londra, oltre 800 gli arresti alla protesta per Palestine Action

La polizia metropolitana ha affermato di aver arrestato oltre 800 persone che hanno partecipato alla manifestazione a Londra contro la messa al bando di Palestine Action, un gruppo che il governo britannico ha bollato come “organizzazione terroristica” in seguito ad atti di vandalismo. Diverse centinaia di persone si sono radunate di fronte al Palazzo di Westminster, nel centro della capitale britannica, per opporsi alla decisione, alcune delle quali esibivano cartelli con la scritta: “Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action”.

Le forze dell’ordine hanno dichiarato che la maggior parte degli arresti riguarda il sostegno a un’organizzazione vietata, mentre oltre 25 persone sono state fermate per aggressioni a pubblici ufficiali e altri reati legati all’ordine pubblico. Secondo la coordinatrice dell’operazione, Claire Smart, gli agenti sono stati presi di mira e colpiti con oggetti, in un clima definito di violenza “intollerabile”.

Nel corso della giornata, oltre 2’500 agenti sono stati dispiegati per gestire diverse manifestazioni pro-palestinesi nella capitale. Una marcia separata, che ha visto la partecipazione di oltre 2’000 persone, si è svolta pacificamente e ha registrato pochissimi arresti.

Tensioni maggiori si sono verificate durante un altro raduno organizzato dal gruppo Defend Our Juries, che contesta l’interdizione di Palestine Action e denuncia la complicità del Regno Unito con Israele, in particolare per quanto riguarda la vendita di armi.

La messa al bando del gruppo è stata duramente criticata da organizzazioni per i diritti umani, personalità pubbliche e dalle Nazioni Unite, che l’hanno definita una misura “sproporzionata”. Dall’entrata in vigore del divieto, lo scorso luglio, oltre 800 persone sono state arrestate e 138 incriminate per sostegno o incitamento al sostegno di un’organizzazione terroristica. Le pene previste vanno da sei mesi fino a 14 anni di carcere per gli organizzatori.