Mondo

Omicidio Kirk: tra veglie, manifestazioni e ritorsioni

Non si arresta la reazione a catena scatenata dall’uccisione dell’attivista MAGA Charlie Kirk

  • Un'ora fa
  • Un'ora fa
2025-09-13T145057Z_1526663807_RC2QQGAFSB1O_RTRMADP_3_USA-SHOOTING-KIRK.JPG

Una veglia funebre per Charlie Kirk a Provo, nello Utah

  • REUTERS/Cheney Orr
Di: ATS/Debora Caccaviello 

Il 21 settembre una cerimonia commemorerà l’attivista di destra Charlie Kirk, ucciso a colpi d’arma da fuoco mercoledì durante un evento all’aperto in un campus nello Stato dello Utah. Il luogo prescelto da Turning Point, l’organizzazione di cui Kirk era il co-fondatore, è lo State Farm Stadium di Glendale, in Arizona. Può ospitare oltre 60’000 persone. E, viste le grandi folle che si stanno radunando negli Stati Uniti per ricordare la figura di Kirk, ci si può attendere il tutto esaurito. Come pure presenze di calibro: la BBC indica che alla cerimonia sono previsti Donald Trump, il suo vice J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio.

2025-09-13T034314Z_925927989_RC2RQGAZ5Z3G_RTRMADP_3_USA-UTAH-SHOOTING-CHARLIE-KIRK.JPG

Uno dei memoriali dedicati all'attivista MAGA

  • REUTERS

Nel frattempo, la morte di Kirk sta scatenando azioni e reazioni diverse: la CNN riporta i dettagli di una caccia alle streghe nei confronti di chi ha pubblicato sui social post e messaggi che celebravano la morte di Kirk o che non mostravano l’atteso cordoglio. In particolare l’inchiesta riguarda un sito chiamato “Charlie’s Murderers”, che raccoglie segnalazioni di messaggi “non allineati” e non necessariamente violenti. Il sito afferma di aver “ricevuto quasi 30’000 contributi” e che il portale “sarà presto convertito in un archivio permanente e in continuo aggiornamento di attivisti radicali che inneggiano alla violenza”. Gli autori di alcuni di questi post segnalati al sito dichiarano di essere stati oggetto di una raffica di molestie e di temere di diventare vittime di violenza, senza peraltro aver espresso frasi violente oppure offensive.

La CNN riporta poi il caso della giornalista indipendente canadese Rachel Gilmore: dopo la sparatoria aveva scritto di essere “terrorizzata” dalle ritorsioni dei “fan di estrema destra” di Kirk. In un suo post, in cima all’elenco pubblicato sul sito web anonimo, aveva espresso la speranza che Kirk sopravvivesse. Tuttavia, ha affermato di aver ricevuto uno “tsunami” di minacce e ha definito le ultime 48 ore della sua vita “un inferno”. Un altro episodio segnalato dalla CNN riguarda un dipendente della Middle Tennessee State University. La senatrice repubblicana Marsha Blackburn aveva affermato che avrebbe dovuto essere licenziato dopo aver scritto di non provare “nessuna compassione” per la morte di Kirk. L’università ha confermato alla rete che il dipendente è stato licenziato “con effetto immediato”.

01:01

Manifestazione dell'estrema destra a Londra

Telegiornale 13.09.2025, 20:00

La morte di Charlie Kirk sta smuovendo anche l’Europa. Ieri a Londra almeno 110’000 persone hanno aderito alla manifestazione dell’estrema destra britannica “Unite the Kingdom” in onore dell’attivista ucciso (e Elon Musk, in videocollegamento, ha attaccato il governo laburista di Keir Starmer). Sempre nella capitale britannica, in 5’000 hanno invece sfilato nella contro-manifestazione “March Against Fascism”.

02:31

Omicidio Kirk, parla la moglie

Telegiornale 13.09.2025, 20:00

Da parte sua, in un video che ha superato tre milioni di visualizzazioni, la vedova Erika Kirk ha dichiarato pubblicamente che il movimento creato dal marito “non morirà” e ha tuonato: “Non avete idea di cosa avete appena scatenato in tutto il Paese”.

È notizia delle ultime ore anche la richiesta che l’amministrazione Trump sta inviando al Congresso: 58 milioni di dollari per aumentare la sicurezza dei poteri esecutivo e giudiziario. Lo riportano alcuni media Usa, tra cui CBS News.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare