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Piano Trump: primi passi, grandi incognite in Egitto

Israele–Hamas al tavolo di Sharm-el-Sheik: obiettivo liberare tutti gli ostaggi e fermare le armi, ma le parti sembrano ancora lontane su ritiro e disarmo

  • 2 ore fa
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Gaza, avviati nuovi negoziati in Egitto

Telegiornale 06.10.2025, 20:00

Di: Telegiornale-Elena Borromeo/Ats/sdr 

A Sharm-el-Sheik, in Egitto, sono cominciati lunedì i colloqui fra Israele ed Hamas sul piano di pace promosso da Donald Trump. E lunedì proprio la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha nuovamente ricordato come l’amministrazione Trump stia lavorando alacremente per portare avanti il più rapidamente possibile un piano proposto per porre fine al conflitto a Gaza, con discussioni tecniche in corso. Queste le dichiarazioni che non nascondono la difficoltà di mettere assieme le parti per il programma.

Un piano che, tra i vari punti, prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, la cessazione delle ostilità e la liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi. Ci sono state aperture venerdì scorso ma tra le parti rimangono ancora divergenze importanti e i colloqui si annunciano complicati. Poche le informazioni che trapelano, a conferma della delicatezza del momento. Quel che è certo è che il presidente degli USA vuole che si faccia in fretta, senza perdere altro tempo prezioso.

Come detto, rimangono incognite rispetto all’accettazione del programma espresso da Trump. Il movimento islamico, ad esempio, ha detto sì al rilascio di tutti gli ostaggi, ma ha eluso ogni riferimento al suo disarmo. E secondo indiscrezioni vorrebbe a sua volta maggiori garanzie sul ritiro effettivo dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. I quotidiani arabi hanno scritto che Hamas, durante i colloqui in Egitto, chiederà in particolare il rilascio di sette detenuti anziani, i cosiddetti “big seven”, con ognuno decine di ergastoli di pena da scontare. Punto, questo, sul quale Tel Aviv non desidera fare concessioni. Israele sta mantenendo segreti i dettagli dei negoziati, come si vede anche dall’assenza di dichiarazioni. Per Hamas invece hanno parlato in forma anonima diversi rappresentanti: quel che emerge è che, come nei precedenti round di negoziati, esigerà garanzie per il cessate il fuoco, richiederà modifiche sul ritiro dell’IDF e solo successivamente si parlerà di disarmo ed esilio.

Il clima di sfiducia reciproca persiste. Soltanto un mese fa, l’esercito israeliano ha tentato di uccidere l’attuale capo negoziatore di Hamas in un bombardamento in Qatar. Tuttavia, i mediatori sono al lavoro e su questi colloqui ci sono aspettative molto alte. Sia in Israele, dove lo stesso premier Netanyahu ha dichiarato pubblicamente che spera di poter presto annunciare la liberazione di tutti gli ostaggi, sia a Gaza, dove nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani - secondo fonti palestinesi - hanno ucciso più di 100 persone.

02:14

Hamas accetta il piano di pace

Telegiornale 04.10.2025, 12:30

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