Manca davvero poco ai negoziati indiretti tra Israele e Hamas per finalizzare il piano di pace per Gaza proposto da Trump. I colloqui saranno brevi; il presidente americano ai reporter ha detto che “probabilmente ci vorranno un paio di giorni”. Lo stesso premier Benjamin Netanyahu ha detto che la squadra israeliana, guidata dal ministro Ron Dermer, partirà lunedì per prendere parte ai colloqui previsti in giornata in Egitto. A Sharm El-Sheikh, la controparte - giunta già domenica al Cairo - schiererà uno dei suoi leader, Khalil al-Hayya, che era stato recentemente preso di mira da un fallito attacco israeliano a Doha. Le discussioni dovrebbero iniziare con la creazione delle condizioni affinché gli ostaggi vengano rilasciati entro pochi giorni, con l’aiuto della Croce Rossa.
Nel frattempo, una fonte di Hamas ha riferito alla rete televisiva saudita Al-Arabiya che il movimento islamista ha iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi deceduti. “Abbiamo chiesto la cessazione dei bombardamenti per completare l’operazione”, ha affermato. Perché nella Striscia si continua a morire. Dall’alba di oggi i palestinesi uccisi negli attacchi israeliani sarebbero stati almeno 19, tra cui 11 persone a Gaza City. Lo ha scritto Al Jazeera citando fonti mediche della Striscia. Numeri che sembrano mettere in dubbio la riduzione delle operazioni dell’IDF. Trump aveva chiesto a Israele lo stop. Sempre oggi il comandante di Stato Maggiore dell’esercito israeliano Eyal Zamir ha affermato che i combattimenti nella Striscia di Gaza proseguiranno in caso di fallimento dei negoziati.

In diretta da Gerusalemme, Emiliano Bos
Telegiornale 05.10.2025, 20:00
Dopo il sì, ma condizionato, da parte di Hamas al piano, e nonostante le tante reazioni internazionali positive, la strada appare ancora in salita. È anche questa l’opinione di Francesca Caferri, giornalista di Repubblica, inviata in Israele, al microfono di SEIDISERA. “Nessuno infatti dice che sia finita. Donald Trump, oggi, ha minacciato di nuovo Hamas, dicendo che saranno cancellati se non aderiscono ai punti del piano. Ma ha anche riferito che Netanyahu è pronto a dare uno stop ai bombardamenti, mettendo in pratica il primo ministro israeliano in un angolo”.

Gaza in attesa dei negoziati di pace
Telegiornale 05.10.2025, 20:00
I punti di contrasto sono veramente molti, ricorda la giornalista: “La portavoce del governo israeliano ha chiesto che tutti gli ostaggi vengano riconsegnati contemporaneamente. Hamas, da parte sua, ha detto che è impossibile farlo, perché ci sono delle difficoltà pratiche”. Ancora la portavoce israeliana, continua Caferri, ha parlato di un futuro politico inesistente per Hamas. Ma, nella loro dichiarazione, i leader di Hamas hanno sì accettato di cedere le armi, ma hanno anche parlato di un futuro ruolo di tutte le parti palestinesi nel governo della Striscia. Insomma, i punti di distanza sono ancora tanti”.
L’inviata di Repubblica ricorda che già in passato si era arrivati molto vicino a un accordo, che poi non si era concretizzato: “Vedremo che cosa succede domani. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha detto che i tempi sono brevi, quindi presto ci sarà una risposta”.
Un altro tema contrastato, come detto sopra, è la fine dei bombardamenti. Alcuni sono stati sospesi, altri no. La portavoce del governo israeliano ha detto: “Rispondiamo solo al fuoco nemico”. Di fatto un cessate il fuoco non c’è, come conferma la testimonianza diretta di Francesca Caferri: “Ho passato la giornata a Be’eri, che è a pochissimi chilometri dal confine con Gaza, e i bombardamenti li ho sentiti chiari, nitidi e non soltanto uno. I bombardamenti vanno avanti. Quello che è certo è che a Gaza, anche in queste ore, si sta continuando a morire”.