La minaccia più grave è rappresentata dai droni. Appena il 21 maggio scorso un furgoncino della posta ucraina è stato attaccato nella regione di Zaporizhia, i due impiegati sono rimasti feriti. Ma per decine di villaggi rurali, vicini alla linea del fronte, gli uffici mobili di Ukrposhta rappresentano un momento di normalità e garantiscono i servizi essenziali per le fasce più anziane della popolazione, per chi non può spostarsi e ha difficoltà con i servizi digitali.
Vyacheslav Sinyavski si metta alla guida alle 8,30 del mattino insieme alla collega Katarina Marinich. Devono raggiungere quattro villaggi, aprire per qualche ora l’ufficio postale, consegnare documenti, bollette, giornali e soprattutto le pensioni. Quando arrivano nel primo comune rurale sono attesi da una decina di persone. “Non tutti possono andare in città, siamo qui per la pensione, siamo pensionati”, dice una di loro, uscendo dall’ufficio. Katarina Marinich, la responsabile degli uffici mobili, conosce tutti per nome: “Spesso vogliono discutere dei loro problemi- vengono qui per parlarmi, per darmi notizie
Lavorare in una regione divisa di un paese in guerra è tutt’altro che facile. Vicino alla linea del fronte gli impiegati indossano giubbotti antiproiettile e caschi: “comunichiamo con l’amministrazione militare – spiega alla RSI la direttrice sviluppo della rete postale di Zaporizhzhia Oksana Skachkova – se è veramente troppo pericoloso non possono andare”. In caso di droni in cielo i furgoni di Ukrposhta vengono anche scortati dalla polizia locale. Ma negli uffici dei villaggi, aperti per un paio d’ore due volte la settimana, l’arrivo della posta garantisce un momento di normalità.
Postini sotto alle bombe in Ucraina
Fotografie di Massimo Piccoli