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Prima vittoria “storica” per il Rassemblement National

L’Assemblea nazionale ha approvato una risoluzione non vincolante che chiede la fine dell’accordo del 1968 con l’Algeria, che non piace però a un po’ tutta la destra

  • Oggi, 13:08
02:37

RG 12.30 del 31.10.2025 - Il servizio di Chiara Savi

RSI Info 31.10.2025, 13:05

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Di: AFP /pon 

Il Rassemblement National ha ottenuto una vittoria che non è riduttivo definire “storica” giovedì all’Assemblea nazionale francese. Per un solo voto, è stata accolta una sua proposta di risoluzione che chiede alla Francia di denunciare l’accordo con l’Algeria del 27 dicembre 1968. Un testo siglato sei anni dopo la fine della guerra di indipendenza del Paese africano, che crea un regime di immigrazione favorevole per gli algerini in Francia: non hanno bisogno di un visto specifico per restare oltre i tre mesi, accedono più rapidamente di altri stranieri al titolo di soggiorno decennale (dopo un anno invece di tre come per tutti gli altri, cittadini UE esclusi). È facilitato anche il ricongiungimento familiare. Destra ed estrema destra chiedono da tempo l’abbandono del trattato che, ha ammesso il premier Sébastien Lecornu in serata, “andrà rinegoziato” perché “appartiene a un’altra epoca”.

Lecornu ha però pure ricordato che ‘’il garante dei trattati, colui che li negozia e li firma, è il presidente della Repubblica’‘ Emmanuel Macron e che “la politica estera della Francia, non viene fatta da risoluzioni in Parlamento. Il che non impedisce di rispettare il voto di questa mattina’‘. In un contesto, peraltro, in cui la relazioni diplomatiche fra l’Eliseo e Algeri sono particolarmente tese ormai da un anno abbondante.

Il “sì” alla risoluzione del Rassemblement National, con 185 voti contro 184, non è quindi vincolante. Ma è significativo non solo perché arrivato su un testo dal forte valore simbolico per la formazione di Marine Le Pen, ma anche perché ha avuto il sostegno dell’UDR di Éric Ciotti e di una parte dei deputati di Horizons (il partito dell’ex premier Edouard Philippe) e dei Républicains. È inoltre, soprattutto, la prima volta in assoluto che un testo dell’RN viene approvato in Parlamento nella storia della V Repubblica.

Nel mirino dell’opposizione di sinistra c’è ora un altro ex primo ministro, Gabriel Attal, capogruppo di Ensemble, la formazione del presidente Emmanuel Macron. Non era in aula al momento del voto e con lui due terzi dei deputati del partito. Un’assenza decisiva anche se forse non del tutto casuale. Attal è personalmente favorevole a denunciare l’accordo, sebbene il suo gruppo fosse formalmente schierato contro la risoluzione.

Si contavano non pochi assenti però anche in altre formazioni, comprese la France Insoumise, gli ecologisti e i socialisti. I parlamentari del Rassemblement National - a cui spettava fissare l’ordine del giorno per l’intera giornata - erano invece tutti presenti.

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