Parole durissime rivolte sia alla dirigenza di ABC, che all’amministrazione Trump. Sono quelle usate da David Letterman, in un suo commento sull’allontanamento dal video di Jimmy Kimmel: il suo popolare show è stato sospeso a tempo indeterminato, dopo un suo monologo con cui ha accusato la destra USA di strumentalizzare a fini politici l’assassinio di Charlie Kirk, l’influencer e attivista alleato del presidente.

Una recente immagine di David Letterman
Non si può “licenziare qualcuno solo perché si ha paura o per cercare di ingraziarsi un’amministrazione autoritaria, criminale, nello Studio Ovale”, ha dichiarato il leggendario comico e conduttore, esprimendosi sulla vicenda all’Atlantic Festival di Manhattan. Ha quindi definito la decisione dell’emittente USA come “ridicola”, “una miseria”, per poi sottolineare che si sta andando “verso media gestiti dall’alto”.
Letterman, ritiratosi dalle scene nel 2015 dopo molti anni di successo alla conduzione dei suoi show serali, è considerato dallo stesso Kimmel come la sua fonte di ispirazione nel mondo della satira politica.

Jimmy Kimmel: il suo popolare show serale è stato sospeso da ABC a tempo indeterminato
Intanto Brendan Carr, il presidente della Commissione federale per le comunicazioni (Fcc) designato dal capo della Casa Bianca, ha minacciato altri interventi sulle catene televisive USA. “Non abbiamo ancora finito” e “non credo che questa sia l’ultima sorpresa”, ha dichiarato, parlando di cambiamenti enormi nell’ecosistema mediatico e con conseguenze che “continueranno a manifestarsi”.

Sospeso il "Jimmy Kimmel Live"
Telegiornale 18.09.2025, 20:00
“Negli USA un clima di intimidazione”
“Negli USA c’è un clima di deliberata intimidazione verso giornalisti e comici”: lo sostiene Mario Del Pero, professore di Storia Internazionale all’Istituto di studi politici di Parigi, intervistato dal nostro Radiogiornale dopo la sospensione del talk show di Jimmy Kimmel da parte di ABC. “Uno degli strumenti esercitati dai sistemi autoritari è silenziare, ma ancora di più intimidire”, spiega Del Pero. “C’è un’intimidazione degli studi legali e si cerca di silenziare le università...”
Il professore critica anche la proposta di Trump di inserire Antifa tra i gruppi terroristici: “È molto pericoloso denominare organizzazione terroristica ciò che organizzazione non è. Apre il campo ad un’azione molto discrezionale”.
Di seguito, l’intervista completa:
Radiogiornale 12.30 del 18.09.2025 - L’intervista di Gino Ceschina a Mario Del Pero
RSI Info 18.09.2025, 15:46
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