Dodici esemplari su quarantatré, oltre un quarto del totale. A questa cifra corrisponde il bilancio relativo alla soppressione dei babbuini della Guinea nello zoo di Norimberga, in Germania meridionale. La decisione è stata comunicata dal parco zoologico della città martedì scorso, 29 luglio 2025, dopo che nei giorni precedenti sono trapelate informazioni in merito all’abbattimento imminente.

Il caso Norimberga: 12 babbuini uccisi allo zoo
RSI Info 31.07.2025, 16:00
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A motivare questa decisione, afferma il direttore dello zoo Dag Encke, c’è l’aumento dei conflitti tra babbuini provocato dal sovraffollamento nei recinti. L’azione è stata preceduta da “anni di riflessione”, ha spiegato il responsabile della struttura, aggiungendo di non essere riuscito a trovare un’alternativa per ricollocare gli animali in esubero. Lo zoo di Norimberga è uno dei soli dieci in Europa ad allevare i babbuini della Guinea (Papio papio).

Dag Encke, direttore dello zoo di Norimberga e Jörg Beckmann, vice direttore e responsabile biologico dello zoo, durante la conferenza stampa tenutasi dopo l'uccisione di 12 babbuini
Le proteste degli attivisti
I piani del giardino zoologico hanno suscitato diverse critiche, sfociate, dopo la comunicazione dell’abbattimento, in un vero e proprio assalto allo zoo. Sette attivisti hanno scavalcato un muro per entrare nel suo perimetro, mentre una donna si è incollata le mani a terra. I manifestanti sono stati arrestati.

26.07.2025, Baviera, Norimberga: «Lasciate vivere i babbuini!», si legge su uno striscione dei manifestanti.
Il presidente dell’Associazione tedesca per la tutela del diritto degli animali (Deutscher Tierschutzbund) ha affermato che lasciare che gli animali si riproducano troppo liberamente non può essere una ragione per la loro uccisione. In queste ore, i gruppi per i diritti degli animali hanno presentato una denuncia penale contro lo zoo per aver abbattuto dei babbuini “in perfetta salute”, contestando “politiche di allevamento irresponsabili e insostenibili”.
Dal canto suo, il direttore dello zoo afferma che l’azione è in linea con i criteri stabiliti dall’Associazione europea degli zoo e degli acquari (EAZA), aggiungendo che dagli animali uccisi sono stati prelevati campioni per scopi di ricerca. Fra le vittime dell’operazione non vi erano femmine incinta o oggetto di studi scientifici. Encke ha inoltre evidenziato che lo zoo rischiava di violare le leggi sulla protezione degli animali, poiché ospitava un numero di animali superiore alla capacità dello spazio disponibile.
L’idea di rilasciarli in natura non può essere presa in considerazione, poiché nella loro area di origine (che comprende Senegal, Guinea-Bissau, Guinea, Sierra Leone e Mali) non sono presenti ambienti adeguati per ospitarli e garantire la loro sicurezza.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ambiente/Uccisione-di-animali-negli-zoo-educazione-o-crudelt%C3%A0--2807194.html
Una scelta difficile
Per Max Tretter, studioso di etica morale dell’Università di Erlangen-Norimberga, “non c’è una via d’uscita ‘pulita’: lo zoo in un certo senso è sempre dalla parte sbagliata. Se non si procede all’eutanasia dei babbuini, le condizioni di vita che ne deriveranno non saranno più adeguate alla specie per nessuno degli animali presenti.”
Per quanto possa apparire come un caso isolato, gli animali vengono regolarmente sottoposti a eutanasia negli zoo europei per una serie di motivi. Nel 2014 uno zoo di Copenaghen di abbattere una giraffa (Marius) perché i suoi geni erano troppo simili a quelli delle altre giraffe presenti nel programma di allevamento dello zoo. Più di recente, lo stesso zoo ha deciso di sopprimere una zebra. Anche in queste occasioni, il tema ha portato ad accese discussioni sulla gestione della fauna negli zoo.