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"Oggi abbiamo tutti paura"

Vittorino Andreoli traccia i possibili effetti sulla "società" di una narrazione "spettacolo" di fatti legati al terrorismo

  • 12.09.2016, 10:00
  • 07.06.2023, 23:03
06:52

Gli effetti della "narrazione" dei media - di Simone Della Ripa

RSI Info 12.09.2016, 08:04

Informare in maniera anomala significa generare paura. Parte da questo assioma lo psichiatra Vittorino Andreoli nel ricordare le possibili conseguenze che una narrazione dei fatti tecnicamente corretta, ma straordinariamente amplificata, può avere sulla società. "Stiamo cambiando il sistema di esistenza, si sta colpendo quella che è la forza dell'occidente, l'homo faber, quello che corre e produce, siamo terrorizzati, vittime della paura".

Per lo studioso, inoltre, "il racconto, un certo tipo di narrazione" della morte di tante persone causa due vittime: quelle reali, sul "campo", e quelle che rimangono in piedi, in vita, ma ferite e straziate emotivamente. Vittime di un timore, di una paura contagiosa che cambia le vite di tutti quanti fino a modificare abitudini impensabili fino a poco tempo fa, come anche solo dove andare in vacanza, in quale discoteca frequentare o che treno prendere. L'esperto, in un precedente approfondimento, aveva invitato pertanto i media ad utilizzare la "cronaca secca", asciutta, come la definiva il giornalista e scrittore Dino Buzzati: "I media hanno responsabilità"

Simone Della Ripa

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