Salute

Nascere prima del tempo, ma mai da soli

L’importanza dei sostegno medico nelle situazioni di parto prematuro - La dottoressa spiega e una mamma si racconta

  • 2 ore fa
Ospiti di Prima Ora, al centro da sinistra, la dottoressa Monica Ragazzi e la mamma Marzia Martina
51:29

Prima Ora

Prima Ora 17.11.2025, 18:00

  • RSI
Di: Prima Ora/Spi 

La nascita prematura di un bambino è un evento che porta con sé incertezze e sfide inaspettate. Succede, statisticamente, una volta ogni dieci parti. In occasione, questo lunedì, della Giornata internazionale della prematurità, Prima Ora ha parlato di questo delicato tema con la dottoressa Monica Ragazzi, caposervizio pediatria e neonatologia all’Ente ospedaliero cantonale, e con Marzia Martina, mamma di un bimbo nato prematuro.

Va innanzitutto premesso che il concetto di prematurità è piuttosto ampio: “Va da una nascita che può avvenire già a quattro mesi e mezzo (23esima settimana) fino a un mese prima, quindi la distanza è grande”, ha spiegato la dottoressa dell’EOC. “E anche il tipo di prematurità è effettivamente diverso: se pensiamo a un bambino che nasce a quattro mesi e mezzo avrà delle difficoltà e delle possibili implicazioni per la vita che un bambino che nasce invece a otto mesi non ha”.

Prematuri? Non tutti i casi sono uguali

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  • RSI

In alcuni casi, come detto, la nascita può avvenire addirittura prima della 28ª settimana di gestazione, situazioni che la dottoressa ha definito “piuttosto delicate, in cui anche noi siamo comunque implicati a parlare con la famiglia, perché alcune decisioni è giusto prenderle insieme”. Spesso i piccoli così prematuri nascono direttamente negli ospedali specializzati in Svizzera interna.

A Prima Ora Marzia Martina ha condiviso la sua esperienza personale: “Io ho dovuto partorire a 32 settimane e quattro giorni. Avevo già fatto qualche controllo in cui mi dicevano che non cresceva, quindi un po’ era atteso”. Fortunatamente, Marzia ha potuto rimanere in Ticino per il parto, evitando il trasferimento, nel suo caso a Lucerna, previsto per nascite prima delle 32 settimane.

Il momento in cui si apprende la necessità di un parto prematuro è carico di emozioni contrastanti, come ha ricordato la mamma: “Subentra un mix di emozioni: la felicità di conoscere il tuo bambino, perché comunque è in arrivo, e tantissimi dubbi e paure perché tutto è sconosciuto, tutto inaspettato”.

In queste situazioni è importante il supporto medico: “Cerchiamo di essere presenti, di creare subito una relazione perché spesso è un contatto che può durare per settimane”, ha spiegato la dottoressa Ragazzi. “Sono persone che vediamo regolarmente, loro vedono regolarmente i nostri volti, sentono la nostra voce, si affidano effettivamente a noi. Dico sempre che per noi è un onore poter entrare a far parte delle loro vite. Bisogna però entrarci veramente in punta di piedi. Poi però nascono spesso dei bei rapporti, che durano per anni”.

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Bimbi prematuri, la medicina ha fatto progressi

Il Quotidiano 17.11.2025, 19:00

Durante la gravidanza, ha sottolineato la caposervizio dell’EOC, è inoltre importante la vigilanza. “Effettivamente ci sono delle avvisaglie, per cui una donna può sentire già delle contrazioni. Il caso tipico e piuttosto evidente è la rottura delle membrane. Qualora ci fossero dei sintomi inaspettati e la signora non sappia bene come interpretarli, bisogna assolutamente presentarsi al pronto soccorso e chiedere agli specialisti perché potrebbero effettivamente essere delle avvisaglie di un parto prematuro”. Esistono anche dei metodi, delle medicine, per prolungare o comunque tentare di prolungare la gestazione.

Le settimane successive al parto prematuro possono essere particolarmente difficili per i genitori. “Questa è una delle parti difficili - ha confermato la mamma - perché comunque si è sempre lì col pensiero, la tua testa è sempre in neonatologia. Però hai una vita fuori, devi gestire anche quella. Così cerchi di bilanciare un po’ le ore in ospedale con le ore fuori”.

Per aiutare le famiglie ad affrontare queste sfide, è stata creata un’associazione chiamata Frühchen & Neokinder Schweiz . L’idea è stata di una mamma di un parto gemellare a Berna: “Quando è nato il mio bimbo mi hanno chiesto di partecipare per il Ticino. È un’associazione di genitori che supporta gli altri genitori che stanno vivendo adesso la situazione in neonatologia. Questo viene fatto sia online sia, da agosto, con dei colloqui in presenza in neonatologia proprio per supportarsi fisicamente”.

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