L’energia elettrica è una materia molto complessa, ma ci riguarda tutti da vicino. Non si può, quindi, relegarla a una faccenda esclusiva da addetti ai lavori, come si è tentati di fare per certi anfratti cervellotici della fisica quantistica o dell’ingegneria aerospaziale. La sua gestione coinvolge tutti per continue decisioni da prendere collettivamente attraverso dibattiti e votazioni. Per questo numerose istituzioni accademiche di primo piano si sono unite al Museo dei trasporti di Lucerna per mettere in piedi una mostra sulla Strategia energetica svizzera.

Qual è la nostra impronta ecologica?
Tra le righe 03.07.2025, 15:30
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Il Museo dei trasporti, primo museo in Svizzera per numero di visitatori con oltre un milione di ingressi all’anno, ha inaugurato nel 2023 una nuova ala dedicata all’energia Experience Energy! (“Fa’ esperienza dell’energia”) assieme ai due Politecnici federali di Losanna e Zurigo, il Paul Scherrer Institut e l’Istituto federale per la ricerca sui materiali EMPA all’interno dell’iniziativa Energy Science for Tomorrow (“Scienza dell’energia per domani”, ES4T). Pensata per ogni età, l’esibizione interattiva racconta il ciclo energetico del futuro, ma anche, con l’attrazione Emission Explorer inaugurato a ottobre 2024, l’impronta ambientale di ciascuno di noi.
L’iniziativa è stata finanziata dal dominio dei Politecnici Federali con lo scopo di sensibilizzare la popolazione e incoraggiare un dialogo all’interno della società. Il Museo dei Trasporti dichiara che « l’obiettivo è offrire ai visitatori un’esperienza coinvolgente e interattiva, di alta qualità, che metta in risalto i temi legati all’energia e la loro importanza per la società, l’economia e i trasporti in Svizzera. La mostra è pensata per sensibilizzare il pubblico sulle questioni energetiche, anche chi non ha conoscenze pregresse, e per mostrare il legame tra energia e mobilità. I visitatori potranno così comprendere queste interconnessioni, gli effetti del cambiamento climatico e gli obiettivi della strategia energetica della Svizzera.»
Una attrazione dell'esibizione Experience Energy! con tecnologie di realtà aumentata
La mostra presenta diverse stazioni interattive dove ologrammi, realtà aumentata e videogiochi permettono di scoprire da dove arriva l’energia, come la si produce e distribuisce, ma anche i consumi delle nostre azioni. I visitatori sono confrontati da domande come “cosa mangi?” o “quanto spesso compri oggetti nuovi?” per far loro rendere conto delle emissioni di anidride carbonica causate dalle nostre azioni quotidiane. «Vogliamo mostrare in modo giocoso come i comportamenti individuali possano influenzare le emissioni di carbonio», spiega Alicia Siliézar, membro del team che ha dato vita all’iniziativa ES4T. «Oltre alle emissioni personali, la nostra esposizione affronta anche il tema delle emissioni sistemiche, cioè quelle a cui contribuiamo indirettamente, ad esempio attraverso le infrastrutture locali».
Nel 2026, Experience Energy! verrà ampliata nell’area esterna del Museo con delle attrazioni dedicate agli impianti di immagazzinamento dell’energia, l’energia solare alpina, ghiacciai e i parchi eolici, mentre nel 2027 arriveranno installazioni sull’economia circolare, le risorse e l’estrazione urbana (riconversione di aree industriali, trasformazione di vecchie aree urbane) .
Strategia energetica 2050
Il contesto nel quale è inserita Experience Energy! è la Strategia Energetica 2050 della Confederazione, approvata in una votazione del maggio 2017, che mira a raggiungere zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050. Inoltre, il 9 giugno 2024, il 69 percento degli elettori svizzeri ha approvato il progetto “Per un approvvigionamento elettrico sicuro”, che prevede che, entro il 2050, la Svizzera copra circa il 60 percento del proprio fabbisogno elettrico (pari a 45 TWh all’anno) attraverso nuove fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, l’energia eolica o la biomassa.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/scienza-e-tecnologia/Da-dove-arriver%C3%A0-l%E2%80%99elettricit%C3%A0-svizzera-del-2050--2883216.html
In questo contesto, le nozioni di base che hanno insegnato a scuola all’attuale popolazione adulta sulla produzione e distribuzione di energia cesseranno gradualmente di essere valide. L’impostazione tradizionale della filiera energetica affida la produzione a poche grosse centrali a combustibili fossili o nucleari che poi viene gradualmente distribuita alla popolazione attraverso una rete simile a quella sanguigna: da grosse arterie di grande portata si arriva a fini capillari che raggiungono ogni singolo utente.
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Nel futuro, però, questa piramide sarà rovesciata. I consumatori stanno gradualmente diventando anche produttori, grazie alla diffusione dei pannelli solari sopra i tetti, che possono anche immettere direttamente energia nella rete. Il flusso elettrico diventa quindi bidirezionale, cioè può essere sia dall’utente alla rete, nei momenti di grande produzione, che dalla rete all’utente, ad esempio quando il cielo è nuvoloso. I problemi da risolvere a livello pratico sono anche molti altri, ad esempio la gestione degli eccessi di produzione o la prevenzione dei blackout in caso di cali improvvisi. Un sistema sempre più interconnesso e informatizzato, al quale è opportuno che si preparino sia grandi che piccini, ad esempio visitando mostre come quella del Museo dei trasporti di Lucerna.