Samsung ha annunciato, oggi, venerdì, l’intenzione di disattivare gli ultimi Galaxy Note 7 ancora in circolazione negli Stati Uniti, dopo che alcuni dispositivi erano esplosi, ma uno dei più grossi operatori del paese si è opposto. Entrambe le compagnie invocano rischi per la sicurezza degli utenti, ma differiscono negli scopi.
L’idea del colosso coreano è quella di velocizzare il completamento della procedura di richiamo del prodotto difettato: attualmente è stato restituito circa il 93% dei telefonini venduti e per convincere il restante 7%, l’azienda è pronta a rilasciare un nuovo aggiornamento automatico che, a partire dal 19 dicembre, impedisce al telefono di ricaricarsi, rendendolo di fatto inutilizzabile. Il problema non si pone invece in Europa, dove Samsung ha distribuito pochissimi esemplari dell'apparecchio, ritiirato dal mercato a ottobre.
Verizon, tuttavia, si è rifiutata di partecipare all’operazione, sostenendo che questa procedura causerebbe degli ulteriori danni a chi non dispone di un altro mezzo per effettuare delle chiamate d’emergenza.
ATS/mamo