In Svizzera si contano attualmente circa 300 ranger. Figure che operano nelle località turistiche e nelle aree protette e si occupano di guidare i flussi di visitatori, di sensibilizzare, di proteggere le zone sensibili. Ora, questa professione sta per compiere un passo importante e la formazione sarà riconosciuta dalla Confederazione.
“Sono circa venti le persone che ogni anno completano la formazione extra professionale per ranger al Centro Forestale di formazione a Lyss, nel canton Berna. Il corso, suddiviso in tre moduli, dura dodici mesi. Negli ultimi anni l’interesse è cresciuto”, come spiega ai microfoni SRF il responsabile del piano di studi David Ricci.
“C’è sempre stata una certa domanda, ma dopo la pandemia di Covid-19 abbiamo assistito a un forte aumento dell’interesse anche per la possibilità di lavorare nella natura e la sensazione di fare qualcosa di significativo”, specifica Ricci.
Diversamente dai guardiacaccia, i ranger svolgono soprattutto un ruolo di mediazione tra l’uomo e la natura. La professione si prepara ora a un cambiamento importante. Dall’anno prossimo, infatti, la formazione sarà riconosciuta e finanziata dalla Confederazione. Questo significa che verrà introdotto un esame professionale federale. I primi ranger certificati a livello federale dovrebbero diplomarsi nel 2027. Per l’associazione professionale Swiss Ranger. Si tratta di una svolta, come sottolinea il segretario Andreas Anetzhofer.
Non tutti potranno più definirsi ranger come avviene oggi. “Vogliamo professionalizzare questo settore” aggiunge Anetzhofer. I ranger possono lavorare in vari contesti, per esempio come rappresentanti di uffici cantonali per la natura e il paesaggio, per fondazioni che gestiscono aree protette o per aziende turistiche attive in zone ecologicamente sensibili e confrontate con un elevato numero di visitatori.