“Niente più riscaldamento globale, niente più raffreddamento…tutte le previsioni fatte dall’ONU e da molti altri erano sbagliate. Sono state fatte da persone stupide, che hanno condannato i propri Paesi a non avere successo”. Non sono parole estrapolate da una qualsiasi discussione social sul cambiamento climatico, bensì quelle pronunciate martedì dal presidente statunitense Donald Trump nel suo discorso all’Assemblea generale dell’ONU a New York.
Un attacco diretto alla scienza climatica, non certo il primo, ma forse uno dei più eclatanti visto il palcoscenico e le accuse, con Trump che è riuscito a dire che il cambiamento climatico “è la più grande truffa di sempre”. Eppure il cambiamento climatico è una realtà scientifica confermata, come ha spiegato il responsabile di MeteoSvizzera a Locarno-Monti Marco Gaia in diretta a Prima Ora.
“Le prove sono decisamente robuste, molto più di 30-40 anni fa”, afferma Gaia. “Adesso è difficile chiudere gli occhi davanti al fatto che la concentrazione di anidride carbonica rispetto all’era preindustriale è aumentata del 50%”.
Gaia elenca poi anche altre evidenze significative: “Su scala globale le temperature, sempre rispetto all’epoca preindustriale, sono aumentate di 1,3°C sulla media annua, in Svizzera siamo addirittura a 2,9 gradi. E c’è una chiara correlazione fra l’aumento di gas a effetto serra e l’aumento di temperatura che misuriamo.” L’esperto sottolinea anche che la scienza del clima si basa su intuizioni risalenti in realtà ad oltre 150 anni fa, ma appunto “oggi le prove sono molto più solide”.

Le ripercussioni principali del riscaldamento globale sulla Svizzera
A novembre i nuovi scenari climatici per la Svizzera
Per quanto riguarda la Svizzera, sono in arrivo nuovi dati: “Il Consiglio federale ha dato mandato già diversi anni fa all’Ufficio federale di meteorologia e climatologia di aggiornare regolarmente gli scenari climatici per la Svizzera. Si tratta di proiezioni per dare una base comune per come cambierà il clima nei prossimi decenni. Il 4 novembre esporremo i primi aggiornamenti.”
Nonostante alcuni Paesi come la Cina stiano aumentando gli sforzi per ridurre l’inquinamento, altri sembrano voler prendere tempo, Stati Uniti in testa. Alla domanda se ci sia ancora tempo per tentennamenti, Gaia risponde però seccamente: “No. Non ce l’avevamo già diversi anni fa, eppure continuiamo a prendercelo. Ogni grammo in meno di gas a effetto serra, in particolare di CO2, ci aiuterà a gestire i cambiamenti climatici. Più gas a effetto serra si accumulano nell’atmosfera, maggiori saranno gli impatti su di noi e gli ecosistemi. Più teniamo basse le concentrazioni, minori saranno questi impatti.”

La Cina si impegna a ridurre le proprie emissioni di gas serra
Telegiornale 25.09.2025, 12:30
Gaia avverte che ormai non si può più tornare indietro, ma si può ancora limitare l’entità dei cambiamenti futuri: “Dovremo convivere con i cambiamenti, ma la questione è capire quanti dovremo accettarne.”
Alcuni processi positivi sono già in corso: “Cambiamenti come il lento passaggio a produzioni energetiche senza i combustibili fossili sono in moto e difficilmente verranno arrestati”. Tuttavia, è molto importante la collaborazione globale: “Se tutti remassero dalla stessa parte, si arriverebbe prima agli obiettivi.”
https://rsi.cue.rsi.ch/cultura/societa/Clima-il-futuro-%C3%A8-gi%C3%A0-in-ritardo--3097451.html
Infine, l’esperto conferma che eventi estremi come frane e piogge intense, sempre più frequenti anche in Svizzera, come visto nell’ultimo anno in Ticino, Grigioni e Vallese, sono compatibili con le previsioni sui cambiamenti climatici: “Sia l’aumento delle ondate di caldo o dei periodi di siccità in estate, che l’aumento delle piogge intense di breve durata sono segnali compatibili con i cambiamenti climatici. Corrispondono a quello che gli scienziati già 20 anni fa dicevano che sarebbe arrivato. Insomma, stiamo vivendo quello che la scienza aveva predetto” conclude Gaia.