Il canone radiotelevisivo in futuro sarà unico, non supererà i 400 franchi annui e dovrà essere pagato da tutti i cittadini, ma durante una fase transitoria di cinque anni chi non dispone di apparecchi radiofonici o televisivi (sono 20'000 economie domestiche) potrà chiedere di esserne dispensato. Scamperanno del tutto all'obbligo solo i beneficiari di prestazioni complementari AVS/AI o coloro che soggiornano in istituti, penitenziari compresi.
La soluzione del Consiglio nazionale è stata adottata oggi (martedì) anche dagli Stati ed è pronta per le votazioni finali, dove l'approvazione è tutt'altro che scontata. Il lancio di un referendum è inoltre certo: l'Unione arti e mestieri e scontenta per la mancata esenzione delle imprese.
La legge è stata modificata per rispondere a due esigenze: la semplificazione, di un sistema di riscossione ritenuto troppo complesso e l'adeguamento alle nuove tecnologie, che consentono di captare programmi con computer, tablet e smartphone.
pon/ATS
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