Svizzera

Crypto, Seiler e Steiner risarciti

Il fermo e le perquisizioni per due stretti collaboratori di Ignazio Cassis non si giustificavano e sono state esperienze traumatiche - Nuove indagini anche per i "Corona-leaks"

  • 26.04.2023, 18:43
  • 20.11.2024, 11:26
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Un caso che non smette di far scorrere fiumi d’inchiostro in Svizzera

  • archivio keystone
Di: SEIDISERA-Driussi/dielle 

Il caso Crypto non smette di far scorrere fiumi d’inchiostro in Svizzera: l’ultima novità riguarda due stretti collaboratori di Ignazio Cassis, che non solo si sono visti archiviare le indagini nei loro confronti, ma ora verranno pure risarciti dallo Stato.

I protagonisti sono il segretario generale del Dipartimento affari esteri Markus Seiler, già capo dei Servizi informativi della Confederazione, e il responsabile della comunicazione Michael Steiner. Lo Stato dovrà assumersi le loro spese legali (pari a oltre 50’000 franchi) e i due riceveranno inoltre un risarcimento a titolo riparatorio di 5'500 franchi in totale.

Il valore della notizia non sta però tanto nelle cifre: entrambi erano stati prelevati dalla polizia e tenuti in stato di fermo per una giornata, mentre venivano effettuate perquisizioni nei loro uffici e nelle abitazioni, perché sospettati di aver passato alla Neue Zürcher Zeitung informazioni sulla vicenda Crypto (l'azienda di Zugo che in passato aveva venduto a mezzo mondo apparecchi per la crittografia taroccati). L'operazione non solo non si giustificava ma, scrive lo stesso procuratore straordinario Peter Marti che l'aveva ordinata nel decreto d'abbandono, per la famiglia di Steiner si trattò di un'esperienza traumatica mentre Seiler ha rischiato lavoro e reputazione. Uno riceverà 2’500 franchi, l'altro 3’000: sono comunque molto di più di quanto accordato per ogni giorno di libertà ingiustamente sottratta.

La questione è emersa da un articolo del Tages Anzeiger, firmato da un giornalista che pure era indagato e che pure è stato prosciolto in corso d'inchiesta e che ha avuto accesso in quanto parte coinvolta alle relative decisioni: i decreti erano anonimizzati ma, dice il giornalista, non così bene anneriti da potervi leggere i nomi.

Corona Leaks, MPC avvia indagini preliminari sulle troppe email di Lauener trasmesse

Il nome di Peter Marti è associato anche alle indagini sui Corona Leaks e qui, da un altro giornale, arrivano pure delle novità. Se come già noto i diritti dell’ex braccio destro di Alain Berset Peter Lauener sono stati violati, in quanto l’Ufficio federale dell’informatica ha consegnato al procuratore straordinario Marti un numero di e-mail superiore al consentito, ora si apprende dal Blick che il Ministero pubblico della Confederazione ha avviato delle indagini preliminari per capire se procedere contro il o i funzionari responsabili.

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Si sgonfiano i casi Crypto e Corona Leaks

SEIDISERA 26.04.2023, 18:30

  • Keystone
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