Gli Europei femminili di calcio in corso di svolgimento in Svizzera, al pari di tanti altri eventi, non potrebbero svolgersi senza il lavoro dei volontari, divenuti oramai indispensabili per queste grandi manifestazioni. Il loro apporto è importante soprattutto dove c’è una forte affluenza di pubblico, che vuole festeggiare dentro e fuori gli stadi di Basilea, Berna, Ginevra, Zurigo, San Gallo, Lucerna, Sion e Thun, le otto città ospitanti le partite.
“I volontari in servizio per l’UEFA sono circa 2’500” afferma, al microfono del Radiogiornale RSI, la direttrice del torneo Doris Keller che aggiunge “le registrazioni di gente che voleva mettersi a disposizione per l’evento e che abbiamo incluso nella nostra piattaforma sono circa 12’000”. Sinonimo di forte interesse del desiderio di essere parte di un appuntamento speciale.
I prescelti sono ora “l’immagine e gli ambasciatori dell’evento e svolgono un lavoro fondamentale pur non percependo uno stipendio” aggiunge Keller. I volontari possono beneficiare comunque del rimborso delle spese di trasporto. Inoltre “garantiamo i pasti, l’abbigliamento e alla fine dell’evento a tutti consegniamo un certificato come volontario”.
Doris Keller precisa che l’organizzazione ha “cercato volontari che fossero disposti a impegnarsi per cinque sei giorni. Una durata che permette a più categorie di persone di mettersi a disposizione. Per esempio chi lavora ed è disponibile a sacrificare una settimana delle sue ferie è sicuramente ben accetto”.
Il numero di chi si è annunciato era comunque ben superiore ai posti che avevamo “da occupare tanto che, a malincuore, a molti abbiamo dovuto dare una risposta negativa”.

I volontari di Eurovision
Telegiornale 16.05.2025, 20:00