DIALOGO ALLA CASA BIANCA

Gli industriali svizzeri hanno offerto a Trump investimenti e aperture economiche

Tra le ipotesi: il trasferimento di fonderie d’oro negli USA, investimenti nel farmaceutico, il sostegno a progetti infrastrutturali e più acquisti presso l’industria aeronautica

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Il presidente USA Donald J. Trump
02:36

Radiogiornale 12.30 del 9.11.2025 - Il servizio di Stefano Barbusca

RSI Info 09.11.2025, 13:38

  • KEYSTONE/Peter Klaunzer
Di: Radiogiornale - Stefano Barbusca/LP 

Assume contorni sempre più nitidi la cornice dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi alla Casa Bianca tra alcuni rappresentanti di spicco dell’economia elvetica e il presidente statunitense Donald Trump.

Le proposte degli imprenditori svizzeri

A rivelarne i dettagli è stata la stampa domenicale, secondo cui durante i colloqui a Washington gli imprenditori svizzeri hanno avanzato diverse proposte per attenuare l’impatto dei dazi del 39% imposti dagli Stati Uniti.

Stando al SonntagsBlick, tra le ipotesi discusse figurano il trasferimento di fonderie d’oro sul suolo americano, nuovi investimenti nel settore farmaceutico, il sostegno a progetti infrastrutturali e un incremento degli acquisti presso l’industria aeronautica statunitense.

Il tutto si sarebbe svolto in un clima cordiale e pragmatico, fatto di un mix di negoziazioni e affari — lo stile prediletto da Trump — e culminato nella consegna di alcuni doni simbolici, tra cui un orologio Rolex e un lingotto d’oro inciso con una dedica.

Le richieste di Washington

Secondo la SonntagsZeitung, gli Stati Uniti hanno avanzato due nuove richieste nel corso dei negoziati che si sono tenuti pochi giorni fa nello Studio Ovale.

La prima riguarda l’adozione, almeno parziale, da parte della Svizzera, delle sanzioni statunitensi in futuro. Il secondo punto riguarda il controllo sugli investimenti, in modo da impedire l’acquisto di industrie strategiche da parte di società cinesi.

Entrambi i punti hanno già suscitato critiche trasversali. Per i liberali la posizione statunitense è fuori dalla realtà, mentre il Partito Socialista chiede al Consiglio federale di fare chiarezza. Per il Centro non ci si può fare ricattare dagli Stati Uniti e dall’UDC viene espressa contrarietà all’accettazione completa delle richieste di Trump.

Verso Davos

Secondo le stesse fonti, nelle prossime settimane potrebbe essere annunciata una dichiarazione d’intenti, ma il vero appuntamento è atteso per gennaio, in occasione del World Economic Forum di Davos. Se tutto andrà come previsto, dovrebbe essere presentato un accordo sulla controversia doganale, con una tariffa paragonabile al 15% applicato all’Unione Europea.

Radiogiornale 12.30 del 9.11.2025

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