La Svizzera è nel mirino, da diversi mesi, di un gruppo di pirati informatici. E di recente gli attacchi si sono intensificati, come hanno reso noto giovedì Ministero pubblico della Confederazione (MPC), fedpol e Ufficio federale della cibersicurezza (UFCS).
Un procedimento penale contro ignoti è scattato già nell’aprile del 2024. E gli attacchi, rivendicati da un gruppo denominato AKIRA, sono ora tra i 4 e i 5 alla settimana, un record in Svizzera, si legge nella nota.
Tra le vittime si contano circa 200 imprese elvetiche, con un danno che attualmente ammonta a vari milioni di franchi e a diverse centinaia di milioni di dollari su scala mondiale.
Gli attacchi ransomware del gruppo AKIRA
Il gruppo AKIRA, attivo dal marzo 2023, agisce con cosiddetti attacchi ransomware: acquisisce illegalmente i dati della vittima per poi crittografarli. E quindi chiede il pagamento di un riscatto. Se questo non viene pagato, AKIRA non solo non fornisce la chiave di decrittazione ma pubblica anche i dati sul darknet.
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Le autorità: “Non pagate il riscatto, denunciate l’attacco”
Le autorità suppongono che diversi casi non siano stati denunciati perché le vittime, temendo per la loro reputazione, pagano i riscatti richiesti. MPC, fedpol e UFCS sottolineano pertanto che sporgere denuncia permette di aumentare le possibili piste di inchiesta e quindi le probabilità di successo nella lotta contro questi gruppi criminali.
Le autorità ricordano quindi di non pagare riscatti, poiché contribuiscono a finanziare le attività degli autori. La raccomandazione è di consultare le autorità prima di adottare qualsiasi provvedimento in caso di richiesta di riscatto legata a un ransomware.

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RSI Il Disinformatico 13.10.2025, 19:16
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