APPROFONDIMENTO

Sextortion e IA: una nuova frontiera della truffa sessuale

La testimonianza di un ticinese minacciato di estorsione con un video deepfake: “C’ero io che mi spogliavo: la mia faccia, su un corpo nudo”

  • Oggi, 05:51
  • 52 minuti fa
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La sextortion è basata su un ricatto reale, che fa leva sull’emotività e sulla vergogna

  • AP Photo/Matt Houston
Di: Joe Pieracci 

“Nel video, creato con l’intelligenza artificiale (IA), che mi hanno mandato in Whatsapp per minacciarmi e chiedermi dei soldi. C’ero io che mi spogliavo. Ad un certo punto ero nudo. Dapprima mi si vedeva da dietro, poi mi giravo…”.

Questo filmato l’ha ricevuto un lettore di RSI.ch - per una questione di privacy lo chiameremo Marco - che tra fine settembre ed inizio ottobre è rimasto vittima di un tentativo di sextortion, un’estorsione sessuale realizzata tramite la tecnica del deepfake.

La trappola è scattata sulla piattaforma di Meta. “Sono stato contattato da Federica Bolli, una ragazza carina, come tante, che mi ha chiesto l’amicizia su Facebook. Ed io l’ho accettata. Poi - prosegue Marco - un uomo che parlava italiano, ma con un accento francese, mi ha videochiamato in Whatsapp. Io ho risposto e mi hanno fotografato. Con l’immagine del mio viso hanno poi montato il filmato che mi hanno inviato, minacciandomi di mandarlo a tutta una serie di miei amici in Facebook se non avessi versato 300 franchi in Bitcoin”.

Mi hanno minacciato di mandare il video, nel quale mi spoglio, a tutta una serie di miei amici in Facebook, se non avessi versato 300 franchi in Bitcoin

Marco, vittima ticinese di un tentativo di sextortion

Le transazioni in Bitcoin non richiedono l’identificazione personale. Anche se la blockchain è pubblica, è difficile risalire all’identità reale del destinatario. Questo tipo di raggiro non scatta con un virus che entra nel pc o nel telefonino, rubando dati o registrando conversazioni o navigazioni. La sextortion è basata su un ricatto reale, che fa leva sull’emotività e sulla vergogna: i malviventi minacciano di pubblicare dei video compromettenti della vittima, così da distruggergli la reputazione. E proprio per questo è importante parlarne e raccontarla. Non solo per evitare che delle vittime perdano soldi, ma soprattutto per proteggere la loro psiche.

“All’inizio mi sono un po’ spaventato”, racconta ancora Marco “Ma ho subito pensato che fosse una truffa, gli ho detto ‘andate a lavorare’, ho appeso e ho chiamato la polizia”. 

“In seguito - prosegue Marco - mi hanno scritto parecchi messaggi e mi hanno telefonato altre 3-4 volte, sempre per 30 secondi al massimo. Si vedeva un uomo che camminava e mi chiedeva soldi. La polizia mi ha spiegato che queste truffe sono organizzate perlopiù da paesi africani. Ma quando ho risposto che avevo allertato le autorità, fornendo anche il numero di telefono, sono spariti sia da Facebook che da Whastapp. E sono scomparsi pure il video ed i messaggi che mi avevano mandato”.

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La sextortion è spesso collegata a gruppi criminali in Africa - che agiscono su scala internazionale - per via della diffusione di internet, della presenza di reti organizzate e della debolezza delle leggi locali

  • DPA/Marcus Brandt

Deepfake ed IA

Il deepfake è una tecnica che usa l’intelligenza artificiale per creare video, immagini o audio falsi, ma molto realistici. Ad esempio, può far sembrare che una persona dica o faccia qualcosa che in realtà non ha mai detto o fatto. In poche parole: è una manipolazione digitale molto credibile, ma falsa. E ormai è alla portata di tutti. Ovunque.

12:52

Arriva Sora, il ChatGPT dei video, ed è caos

RSI Il Disinformatico 13.10.2025, 19:16

Sextortion: i numeri del fenomeno

Nella settimana che ci interessa, quella che va dal 29 settembre al 5 ottobre, in Svizzera ci sono state 969 segnalazioni di tentativi di frode, di queste 17 riguardavano la sextortion.

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Le tentate frodi segnalate dal 29 settembre al 5 ottobre del 2025

  • RSI

La cibercriminalità di tipo strettamente economico (come per esempio le chiamate a nome di falsa autorità, le lotterie fraudolenti o la truffa dell’anticipo) è più frequente. La sextortion, come ci confermano gli inquirenti ticinesi, alle nostre latitudini ha numeri limitati, perlomeno ufficialmente: due casi nel 2023, 2 casi nel 2024 e 2 casi nel 2025. Ma la maggior parte dei tentativi di estorsione sessuale non viene segnalata e dunque il fenomeno non è da sottovalutare.

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I reati complessivi di criminalità digitale nel 2024 in Ticino: 319 casi di tipo economico e 89 casi di tipo sessuale

  • RSI

“L’attenzione da parte degli inquirenti resta ad ogni modo alta, monitorando eventuali segnali”, spiega Patrick Cruchon, addetto alla prevenzione della polizia cantonale. “Inoltre - prosegue - nel corso del 2025 sono stati già effettuati 15 incontri di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della cybersicurezza, e tra i temi trattati vi è anche la sextortion”. Durante questi incontri viene mostrato questo video, che mostra la facilità di queste pratiche.

“Ma la cybersicurezza, anche nell’ambito della sextortion, si può imparare”, conclude Cruchon. Ed in questo senso lo scorso 7 di ottobre la Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) ha pubblicato uno strumento di e-learning cybersecurityforyou.ch adatto a tutte le età. Provatelo!

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