Dall’inizio del 2025 dieci aziende ticinesi hanno denunciato un attacco informatico. La cifra è già superiore al totale del 2024. L’anno scorso erano infatti state sei, mentre nel 2023 erano state colpite 11 ditte. Proprio in questi giorni, peraltro, solo in Ticino svariate decine di società sono state vittime di hacker e si tratta verosimilmente solo della punta dell’iceberg in quanto la denuncia è obbligatoria solo a danno appurato.
“Aumenta in modo esponenziale il ransomware – spiega alla RSI Alberto Marletta, docente di sicurezza dei sistemi e delle reti CPT –. In pratica vengono colpiti tutti i documenti e resi illeggibili”
La chiave per sbloccare tutto è un riscatto, ma di che portata? “Varia molto in base al fatturato dell’azienda – risponde Marletta, intervistato dal Quotidiano – In generale si parte da somme tra i 3’000 e i 3’500 franchi fino a somme che possono raggiungere i 300-350mila franchi. È capitato in Svizzera interna che l’azienda abbia deciso di pagare, ma il delinquente informatico ha deciso lo stesso di pubblicare tutti i dati”.
Un fronte su cui era stato chiamato a combattere in Ticino SOS Cyber presentato nel 2023 ma durato assai poco tanto che oggi il numero verde pur restando attivo non trova più risposta. Da fonti della RSI proprio perché infiltrato da gruppi hacker. Ma chi sono questi pirati del web?
“Parliamo sicuramente di gruppi -risponde Marletta –. Sono ben istruiti e ben preparati dal punto di vista informatico. Normalmente non si trovano sul territorio svizzero, ma da qualche parte nel mondo”.