Il 12% dei giovani in Ticino arriva ad avere 22 -23 anni senza possedere alcun tipo di attestato post obbligatorio, scolastico o professionale, come emerge da uno studio commissionato dal Dipartimento ticinese dell’educazione e reso noto giovedì. Un tema "molto importante", ha sottolineato Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale. "Il problema è che questi giovani si ritroveranno in futuro in una situazione difficile per il loro posizionamento nel mondo del lavoro e nella società".
È un dato che situa il Ticino al di sopra della media nazionale, che è del 10%. Tra gli altri cantoni che hanno tassi relativamente bassi ci sono Basilea Città, Vaud, Vallese, Neuchâtel e Ginevra. "Vivono una realtà di confine. Posso quindi pensare che anche in Ticino tale aspetto abbia un impatto", ha precisato Colombo.
Da qui, dunque, deriva la necessità di una maggiore integrazione tra le diverse politiche settoriali, formativa, del lavoro e dell’aiuto sociale, per fare in modo di "agganciare questi giovani che sono usciti dal sistema educativo al fine di portarli all’ottenimento di un titolo di studio di livello secondario, o di un apprendistato". Lo studio del resto è stato fatto al fine di mettere in luce la linearità, le bocciature, le interruzioni del ciclo di studio con uscite e rientri, come pure i passaggi da una formazione all'altra.