In futuro a Brienz potrebbe restare in piedi solo la chiesa di San Callisto. Uno scenario non così campato per aria se il villaggio grigionese dovesse venir abbandonato definitivamente a causa della frana di 1,2 milioni di metri cubi che incombe sulla frazione di Albula/Alvra. Dallo scorso 21 giugno le autorità hanno emanato un divieto di accesso alle case e, in questi giorni, ci si prepara alla “fase blu”, che prevede la chiusura di strade e ferrovia.
Finora il gruppo di esperti, incaricato dal Comune, ha svolto colloqui con 25 famiglie, coppie o singole persone che stanno valutando l’opzione di un trasferimento volontario. Due coppie hanno già deciso di andarsene. Ciò significa che le persone abbandonano per sempre il villaggio prima che la frana causi dei danni. Sono molti i quesiti che tengono occupato il gruppo per il trasferimento di Brienz, diretto dall’urbanista Roland Tremp. “Una procedura finora mai applicata in Svizzera e che ha dovuto essere affinata”, spiega l’ex municipale della città di Coira.

La frana che minaccia il villaggio di Brienz
Il trasferimento preventivo viene sovvenzionato con contributi ai sensi della legge sulle foreste. Per ricevere gli indennizzi, gli sfollati devono però dapprima demolire le proprie case. Una misura drastica, ammette Tremp, ma è ciò che prevede la giurisdizione. “Discutendo con gli abitanti abbiano riscontrato un punto problematico: come fare a coprire i costi di una nuova costruzione o di un trasferimento in un appartamento, quando il risarcimento arriva solo dopo la demolizione della casa a Brienz/Brinzauls?”. Da qui è nata la soluzione di un credito ponte, concesso dal Cantone dei Grigioni al Comune di Albula/Alvra in attesa del versamento dei contributi di Coira e di Berna.
In questo modo gli abitanti di Brienz possono già cominciare a costruirsi un futuro. “C’è una famiglia che sta lavorando al suo nuovo appartamento a Schiers in Prettigovia. Saranno probabilmente i primi a trasferirsi nella primavera del 2026”, racconta Christian Wilhelm, membro del gruppo di lavoro.
Chi invece vorrà andare ad abitare a Vazerol, il paese a pochi chilometri da Brienz, dovrà avere pazienza. “È in corso una procedura di pianificazione territoriale, che deve dapprima essere approvata dall’assemblea comunale in ottobre e poi dal Governo”, dice Tremp, aggiungendo che si inizierà a costruire nel 2028. Se tutto andrà liscio.
La chiesa, si diceva all’inizia, non verrà invece abbattuta. “È protetta dalla tutela dei monumenti”, spiega l’urbanista. “La legge sulla pianificazione territoriale dà delle direttive chiare: queste strutture devono rimanere al fine di conservare il patrimonio culturale”. Frana permettendo.

Brienz, le autorità preparano la fase blu
Telegiornale 28.07.2025, 20:00