“Uno scambio con divergenze, in particolare sulla seconda fase di ristrutturazione che dovrà affrontare le FFS per il settore Cargo”. Con queste parole il direttore generale di FFS, Vincent Ducrot, ha aperto la conferenza stampa dopo l’incontro con il Consiglio di Stato ticinese. 
Ducrot ha ricordato come, nonostante i tagli, il canton Ticino sia il territorio nazionale con il maggior numero di lavoratori nelle ferrovie in proporzione ai residenti, 2’200 dei 35’000 dipendenti FFS lavorano infatti in Ticino. E per quanto riguarda le ristrutturazioni di FFS, Ducrot ha ricordato che le perdite finanziarie sono costanti per il settore Cargo e che è necessario diventare più efficienti.
“La situazione di Cargo oggi è relativamente semplice: abbiamo una perdita accumulata di 1,3 miliardi e una perdita annuale tra gli 80 e di 100 milioni. E dunque dobbiamo agire”, ha spiegato Ducrot. E la richiesta di agire viene direttamente dalla politica federale. 

Roberta Cattaneo, Vincent Ducrot e Norman Gobbi
L’incontro non ha soddisfatto il Consiglio di Stato ticinese. “A mente del Consiglio di Stato, ancora una volta, il cantone Ticino si trova penalizzato da scelte aziendali che minimizzano o ignorano il ruolo strategico del Ticino nel sistema del trasporto ferroviario elvetico”, ha sottolineato il presidente del Governo Norman Gobbi.
La situazione di Cargo oggi è relativamente semplice: abbiamo una perdita accumulata di 1,3 miliardi e una perdita annuale tra gli 80 e di 100 milioni. E dunque dobbiamo agire
Vincent Ducrot, direttore generale FFS
Il Consiglio di Stato chiede dunque a FFS di sospendere le misure di risparmio in attesa di ulteriori incontri, di garantire una presenza stabile e qualificata di FFS Cargo in Ticino e che, nell’ambito della riorganizzazione del settore Cargo a livello nazionale, il Ticino continui ad avere un ruolo centrale.
Ancora una volta, il cantone Ticino si trova penalizzato da scelte aziendali che minimizzano o ignorano il ruolo strategico del Ticino nel sistema del trasporto ferroviario elvetico
Norman Gobbi, presidente del Governo
Il Consiglio di Stato ha inoltre detto di volersi rivolgere alla politica federale, anche se il direttore generale Ducrot ha dichiarato come non ci sia margine di manovra. “No, oggi non c’era margine di discussione. Le condizioni quadro sono state fissate dal Parlamento federale. Ora, sono molto contento se il Consiglio di Stato ticinese discuterà con i parlamentari e il Consiglio federale per cambiare le condizioni quadro, ma fin quando non verranno cambiate non possiamo fare nulla. È una decisione politica che deve essere presa dal Parlamento e che non è di mia competenza”, ha affermato Ducrot.
Per quanto riguarda invece la prima fase di tagli che ha interessato 40 collaboratori, le Ferrovie sempre oggi hanno comunicato di aver trovato una soluzione conforme al contratto collettivo di lavoro per tutti i collaboratori interessati.

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