Aveva nascosto una microcamera nel bagno di casa per filmare i figli (evidentemente a loro insaputa) nell'intimità. Ha anche molestato un'altra figlia mentre dormiva, fotografando le azioni col cellulare. E in altre occasioni ha invece tentato di coinvolgere in atti sessuali la nipotina di cui si prendeva cura.
Si tratta di episodi avvenuti tra il 2015 e il 2021, e per i quali un uomo oggi 72enne del Sopraceneri è comparso, martedì, davanti a una Corte delle Assise criminali di Riviera. L'accusa, rappresentata dal procuratore generale sostituto Moreno Capella, ha chiesto per lui una condanna di quattro anni e due mesi, per violazione della sfera segreta e privata, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, e pornografia.
Nella sua requisitoria, il procuratore lo ha dipinto come persona e padre scellerato, che ha mercificato il corpo dei figli, andando a costruire dei filmati che archiviava insieme ad altro materiale scaricato dal web. Ed è anche grazie a quest'ultimo che ha potuto essere aperta un'inchiesta: la polizia federale aveva infatti segnalato un uso di siti pedopornografici.
Gli avvocati delle vittime, Sandra Xavier e Massimiliano Parli, hanno parlato di una persona che ha sconquassato la vita dei propri ragazzi e incapace di comprendere il male fatto, anche perché picchiava e umiliava i figli con punizioni come il legarli al letto.
La difesa, con la legale Fabiola Malnati, ha chiesto una riduzione della pena in ragione delle ammissioni e del pentimento del suo assistito, che alla fine, in lacrime, ha domandato perdono a tutti.
La Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani, comunicherà la sentenza domani, mercoledì.