I lavori dal lato sud del secondo traforo autostradale del San Gottardo stanno proseguendo tramite esplosivi a causa di ostacoli negli scavi. In primavera si presume di poter ricominciare a utilizzare la fresa scudata. Lo riferisce in un comunicato di venerdì l’Ufficio federale delle strade (USTRA).
I lavori da nord, invece, stanno proseguendo secondo il piano di marcia, si legge ancora nella nota, raggiungendo i 2,5 km di galleria. È pure stato realizzato un cunicolo separato per raggiungere la zona di disturbo “Mesozoico”, in modo da ridurre i pericoli per lo scavo principale.
Sul fronte sud, con la fresa meccanica ferma dallo scorso 23 giugno al metro 190 a causa di un ammasso roccioso parzialmente instabile e caratterizzato da evidenti fratture e cavità, si sta procedendo a scavare i rimanenti 500 metri del tratto della Tremola con la tecnica dei brillamenti. A fine ottobre è stato completato un collegamento tra il cunicolo di accesso e la seconda canna e ora i lavori stanno procedendo all’indietro verso la fresa. L’obiettivo dell’USTRA è di tornare a impiegare la fresa in primavera, dal metro 740.
Possibili ritardi di sei-otto mesi
Gli altri lavori dal lato sud, in particolare lo scavo della zona di disturbo “Guspis”, stanno procedendo come da programma. Tuttavia gli ultimi adeguamenti al progetto dovrebbero comportare un ritardo di sei-otto mesi e dei costi supplementari di 15-20 milioni. L’USTRA sta dunque valutando se adattare la strategia dei turni di lavoro, ciò che comporterebbe comunque ulteriori spese.










