Ticino e Grigioni

In Ticino l’antisemitismo è soprattutto online

Nessun caso “offline” segnalato quest’anno, ma un monitoraggio di un mese ha rilevato 27 episodi in rete

  • 2 ore fa
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05:11

L'antisemitismo in Ticino

Prima Ora 07.10.2025, 18:00

Di: Prima Ora/FCi 

Dopo il 7 ottobre 2023, gli episodi di antisemitismo sono in crescita in Svizzera. In Ticino, invece, non si registra questa tendenza, per lo meno “offline”. Quest’anno non ci sono state finora segnalazioni, mentre l’anno scorso se ne contava una, indica Michela Trisconi, delegata cantonale all’integrazione degli stranieri per il Canton Ticino, ospite a Prima Ora.

I dati bassi possono essere spiegati col fatto che “la comunità ebraica in Ticino è molto piccola e si è assottigliata negli ultimi anni. È poco visibile e anziana”. Infatti, per avere un metro di confronto, “a Lugano sono circa 200 le persone legate a questa comunità. A Zurigo sono circa 6’800”. Inoltre i numeri potrebbero essere minimi anche perché non sempre gli episodi vengono segnalati.

In rete i casi sono più numerosi

C’è però tutto il mondo digitale fatto di piattaforme e social network. Nel 2024, spiega Trisconi, la Federazione delle comunità israelite ha avviato in Svizzera un monitoraggio online attivo e sono stati intercettati 1’500 casi di antisemitismo, quando gli episodi fuori dal mondo digitale sono 221. In Ticino è stato monitorato un mese e sono stati rilevati 27 casi online.

Intervenire in rete è più complicato e per la delegata bisogna lavorare sulla prevenzione, ma anche questo è particolarmente difficile perché “sono messaggi veicolati dalle varie piattaforme che si agganciano a teorie complottiste e al negazionismo del genocidio”. Per fare un lavoro di prevenzione, indica Trisconi, bisogna unire le forze. “Per questo la Confederazione ha avviato nel 2025 una strategia nazionale di prevenzione dell’antisemitismo e del razzismo in generale, dove l’obiettivo è quello di mettere in rete tra loro tutti i dispositivi cantonali, dare supporto per il monitoraggio online e lavorare di più sulla prevenzione, iniziando dalle scuole”.

Prevenire il razzismo per preservare democrazia e coesione sociale

Giorni come il 7 ottobre o la giornata della memoria sono l’occasione, dice Trisconi, per “ricordare tutta una serie di fondamenti. Perché il razzismo non è una fatalità. È un fenomeno che coinvolge tutta la società. È un fenomeno che ferisce le persone, crea esclusione, disuguaglianze ed è una violazione dei diritti fondamentali”. Inoltre, “lavorare alla prevenzione del razzismo vuol dire preservare la nostra democrazia, vuol dire ribadire i nostri valori fondamentali di rispetto e di coesione sociale”.

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