All’Ospedale Civico di Lugano, l’innovazione tecnologica incontra la chirurgia senologica con un intervento pionieristico a livello nazionale. Da anni la struttura dispone di un robot chirurgico, strumento già consolidato in diverse specialità. Tuttavia, fino a tempi recenti, non era mai stato impiegato in senologia. Lo scorso ottobre, per la prima volta in Svizzera, questa tecnologia è stata utilizzata per eseguire una mastectomia con tecnica robot-assistita, segnando un passaggio significativo nell’evoluzione delle procedure preventive. A condurre l’intervento è stato il dottor Nickolas Peradze, responsabile della chirurgia senologica dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), che aveva già partecipato al primo intervento di questo genere al mondo. Un’esperienza internazionale che oggi contribuisce a trasferire competenze avanzate sul territorio, rafforzando la qualità e la sicurezza delle cure.
Come spiegato dal medico in un’intervista al Quotidiano della RSI, il robot viene guidato a distanza dal chirurgo. Questo consente un controllo estremamente accurato dei movimenti e aumenta la precisione operatoria: vengono infatti eliminati anche quei micro-tremori naturali della mano che, seppur spesso impercettibili, possono essere presenti nella chirurgia tradizionale. La robotica, inoltre, si inserisce in un approccio mininvasivo, che può essere definito “senza cicatrici” in termini di impatto estetico visibile. In senologia, l’aspetto estetico non è un dettaglio: l’immagine incide in modo rilevante sul benessere e sullo stato psico-emotivo della donna. Nel caso specifico, l’équipe ha effettuato l’asportazione di entrambe le ghiandole mammarie conservando integralmente l’involucro cutaneo, procedendo contestualmente a una ricostruzione immediata. Si tratta di una strategia chirurgica che, in ambito preventivo, può contribuire a ridurre in modo sostanziale il rischio di sviluppare la malattia in pazienti selezionate.
È importante sottolineare che, al momento, nella senologia dell’EOC l’impiego della tecnica robotica è possibile solo in ambito preventivo, ossia quando il tumore non si è ancora formato. Di conseguenza, la casistica è necessariamente ridotta: non si tratta di un approccio applicabile indistintamente, ma di un’opzione riservata a pazienti attentamente valutate, con criteri clinici stringenti e indicazioni ben definite. Questa prudenza riflette un principio fondamentale della medicina moderna: introdurre innovazione con responsabilità, garantendo appropriatezza, sicurezza e benefici reali per la persona.
Il tumore al seno: prevenzione e diagnosi precoce restano centrali
Nonostante i progressi, il cancro al seno è tuttora la patologia oncologica più frequente. In Svizzera si stima che quasi una donna su otto si ammali di tumore al seno nel corso della vita. Per questo, accanto alle innovazioni chirurgiche, rimangono decisive la prevenzione e la diagnosi precoce.
L’invito è a mantenere costante l’attenzione: praticare l’autocontrollo, aderire ai percorsi di screening quando indicati e rivolgersi tempestivamente a uno specialista in presenza di qualsiasi cambiamento o anche di un minimo segnale di allarme. In questo contesto, Ticino e Grigioni mettono a disposizione un programma di screening mammografico rivolto a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni, riconosciuto come il metodo più efficace per individuare precocemente eventuali lesioni e aumentare le possibilità di cura.

Screening mammografico gratuito anche nel 2026
Il Quotidiano 10.12.2025, 19:00







