Ticino e Grigioni

Morbio, due perizie agli opposti

Consegnato il secondo rapporto sull’uomo che in novembre uccise la cognata - Al contrario del primo, non ha ravvisato alcuna scemata imputabilità

  • Oggi, 17:58
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Sarà la Corte a decidere quale dei due referti farà stato

  • Rescue Media
Di: Francesco Lepori 

In che stato si trovava l’uomo che il 26 novembre 2024, nella sua villetta di Morbio Inferiore, uccise la cognata? La risposta non potrebbe essere più incerta. Nei mesi scorsi il primo perito nominato dalla procura lo ha definito non imputabile. E meglio: la capacità di valutare il carattere illecito dei suoi atti era scemata solo in maniera lieve-media. Ma quella di agire sarebbe stata totalmente soppressa da una violenta scarica emotiva. Di qui la sua non processabilità.

Ora è arrivata però la seconda perizia, a cui la difesa aveva invano tentato di opporsi. Il rapporto, allestito da un’esperta romanda, giunge alla conclusione esattamente contraria. Il 68enne - si legge - non può beneficiare di alcuna scemata imputabilità. In altre parole, era del tutto capace di intendere e di volere. Lieve il rischio di recidiva.

Cosa succederà adesso? Anche su questa perizia le parti potranno chiedere delle delucidazioni. Poi la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis chiuderà l’inchiesta, ormai agli sgoccioli. Il 68enne verrà rinviato a giudizio, e sarà la Corte a decidere quale, dei due referti, debba far stato.

La vittima (domiciliata oltre confine) si era trasferita in via Campo Sportivo a causa dei suoi problemi di salute. Il disbrigo delle pratiche burocratiche aveva messo il cognato fortemente sotto pressione, e quella mattina la situazione degenerò in dramma. Dopo avere cercato di soffocare la 65enne sul pianerottolo del piano superiore, le fece più volte sbattere la testa contro uno dei gradini delle scale. Assassinio, il reato ipotizzato nei confronti dell’uomo, tuttora in carcere.

PRIMA ORA del 01.09.2025

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