Alla Maratona engadinese 2025, gli sciatori di fondo hanno utilizzato scioline contenenti PFAS. I ricercatori dell’EMPA hanno rilevato valori “elevati” di queste sostanze, malgrado siano vietate dalla Federazione Internazionale Sci (FIS) dalla stagione 2023/2024.
Le concentrazioni più elevate sono state rilevate sulla linea di partenza sul lago di Sils a Maloja, dove gli oltre 12’000 sciatori hanno iniziato la gara con sci appena sciolinati. Lo scrive oggi l’Istituto federale di ricerca e prova dei materiali (EMPA) in un comunicato. Dopo due chilometri, la quantità di PFAS rimasta nella neve era già notevolmente diminuita, poiché gli sci perdono rapidamente il rivestimento di sciolina fluorurata a causa dell’abrasione.
Tuttavia, i valori erano ancora elevati. Ciò è comunque preoccupante secondo i ricercatori, poiché le “sostanze chimiche eterne” con lo scioglimento della neve in primavera finiscono nell’acqua, dove possono accumularsi negli organismi acquatici e nei pesci.
Rilevamenti già nel 2021
Quattro anni fa la rivista “K-Tipp” aveva scritto della presenza di PFAS nei pesci del lago di Sils. Nello stesso anno, la FIS si era espressa a favore del divieto delle cere fluorurate.
Dal 2024 le scioline contenenti PFAS non sono più consentite alla maratona. Ma un blocco di sciolina può durare anni e quelle più vecchie contengono quasi sempre PFAS. I ricercatori dell’EMPA consigliano agli sciatori di fondo di acquistare nuove scioline. “Gli sci dei dieci sciatori professionisti più veloci della maratona sono stati tutti testati e non è stata rilevata alcuna traccia di PFAS”, ha affermato Stefan Reimann, ricercatore dell’EMPA, nel comunicato. “A quanto pare, quindi, si può essere veloci anche senza fluoro”.
Tracce anche nel suolo
Oltre ai prelievi di neve gli esperti hanno estratto dei campioni di terreno negli stessi luoghi. Anche questi mostrano una significativa contaminazione da sostanze chimiche eterne. “A tali concentrazioni, c’è già il rischio che i PFAS si accumulino nella carne dei bovini che pascolano in quella zona e portino a un superamento dei limiti consentiti”, ha avvertito Markus Zennegg, responsabile dell’Analytical Center, citato nella nota odierna.
La classe di sostanze PFAS comprende migliaia di composti chimici. Due sono le caratteristiche che li accomunano: contengono legami fluoro-carbonio e sono estremamente stabili. Si degradano difficilmente nell’ambiente. Gli effetti dei PFAS sulla salute non sono ancora del tutto chiari, ma sono associati a una serie di patologie, dai danni agli organi al cancro.

PFAS: un problema anche grigionese
Telegiornale 16.11.2025, 20:00









