A quasi un anno dalla tempesta che ha sconvolto l’alta Valle Maggia, causando la morte di sette persone e la scomparsa di un’altra nella notte tra il 29 e il 30 giugno, la Val Bavona è stata nominata Paesaggio dell’anno 2025. Il riconoscimento è stato conferito sabato dalla Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio al Comune di Cevio e alla Fondazione Valle Bavona, durante un evento ufficiale tenutosi a Cavergno.
Alla presenza del consigliere federale e ministro dell’Ambiente Albert Rösti, è stato sottolineato il ruolo fondamentale dell’impegno locale nella salvaguardia del paesaggio. “Senza l’impegno delle popolazioni locali, oggi non avremmo celebrato questo premio”, ha dichiarato. Ai microfoni del Quotidiano, Rösti ha anche espresso il suo stupore per l’entità della distruzione causata dalla tempesta: “È davvero impressionante la quantità di materiale che è scesa a valle. Sono io stesso un montanaro, sono originario dell’Oberland bernese e conosco i movimenti che può fare la montagna. Ciò che è avvenuto qui l’anno scorso è davvero fuori dal comune”.

Albert Rösti a Cavergno
Nel suo discorso elogiativo, la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio ha riconosciuto in particolare “l’impegno decennale della fondazione e della popolazione locale per la conservazione del paesaggio”. Questo lavoro costante ha rafforzato il legame tra gli abitanti e la loro valle, contribuendo alla nascita di una comunità resiliente e profondamente radicata nel territorio.
Roland David, responsabile del Dipartimento forestale del Canton Ticino, ha spiegato che non è più possibile affidarsi alle statistiche per prevedere la probabilità di eventi estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. È necessario tenerne conto durante la ricostruzione e prepararsi alla possibilità di nuove catastrofi naturali.
Anche Franziska Schmid, esperta di rischi naturali, ha ribadito l’importanza della solidarietà e della consapevolezza collettiva: “Dobbiamo renderci conto di quanto siamo vulnerabili come società e partire da lì per trovare soluzioni e diventare più resilienti in futuro”. Ha inoltre ricordato che il paesaggio della Val Bavona, purtroppo, non tornerà mai più com’era prima.
Ribadito il no al fondo per le catastrofi
Sul fronte del sostegno finanziario, Rösti ha indicato che la Confederazione è pronta a fare la sua parte: “In Ticino vediamo che i comuni hanno costi supplementari per circa 20 milioni di franchi, e se il Cantone coprirà la metà di questi costi, allora la Confederazione è pronta a partecipare con l’altra metà. Questa è la volontà del Consiglio federale, ora in merito deve decidere il Parlamento”.
Quanto alla possibilità di creare un fondo nazionale per le catastrofi, Rösti ha precisato che il Consiglio federale non intende rivedere l’intero sistema di gestione delle emergenze: “Oggi il sistema prevede che intervengano prima i comuni, poi in caso di necessità il Cantone e infine la Confederazione. Questo funziona molto bene e non mi aspetto ogni anno un avvenimento come quello verificatosi qui l’anno scorso”.
Il premio, dotato di 10’000 franchi, ha l’obiettivo di sostenere progetti che valorizzano e proteggono il paesaggio, ma anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sul suo valore. In questo senso, la Val Bavona rappresenta oggi un esempio virtuoso di come la cura del territorio possa diventare un motore di rinascita, anche dopo una tragedia.

Val Bavona paesaggio dell'anno, premio alla resilienza
Il Quotidiano 24.05.2025, 19:00