L’aumento dei premi di cassa malati in Ticino era atteso, ma la sua portata ha colpito anche gli esperti. “Devo ammettere che sono rimasto sorpreso anche io”, ha dichiarato al Telegiornale il professor Luca Crivelli, esperto di politica sanitaria presso la SUPSI. “Ci aspettavamo un aumento attorno al 4-5%, invece è arrivato un 7,1%. Soprattutto, abbiamo sfondato la barriera psicologica dei 500 franchi al mese di premio medio e ci stiamo contendendo con Ginevra la scomoda poltrona del cantone coi premi più alti. È difficile accettare una notizia di questo tipo senza averne spiegazioni palesi.”
Parlando degli strumenti a disposizione per contenere i costi della salute, lo studioso ha detto che, per quanto “può fare direttamente il Cantone, lo strumento principe è la pianificazione ospedaliera. Il Ticino ha recentemente modificato le responsabilità del Gran Consiglio e del Consiglio di Stato, avviando lavori pianificatori già nel 2020. Purtroppo, l’iter è stato più lento del previsto a causa di alcuni ricorsi. Solo a settembre è stato lanciato il concorso di offerta per le prestazioni stazionarie, quindi è troppo presto per valutarne gli effetti.”
Il professor Crivelli ha poi evidenziato altre aree di intervento e ha ricordato che “è in atto un trasferimento di prestazioni dal settore stazionario al settore ambulatoriale. Con l’introduzione nel 2028 di EFAS (acronimo di Finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie, ndr), avremo una ripartizione più equa dei costi”. Un altro ambito di azione, ha proseguito Crivelli, è quello della riduzione dei prezzi: “Il DSS ha approvato nel 2023 l’abbassamento del valore del punto dell’Ordine dei Medici del Canton Ticino, anche se un ricorso è pendente al Tribunale federale amministrativo”. Infine, c’è la moratoria sui medici specialisti: “A luglio il Cantone ha introdotto un limite per otto specialità. Una moratoria che era già stata estesa in precedenza agli Spitex e agli infermieri indipendenti”. Il fatto è, osserva il professore della SUPSI, che “tutte queste misure arrivano molto tardi, quindi non sono ancora in grado di esercitare un effetto sul 2026. Speriamo nel prossimo anno”.
Quanto al fatto che nel Canton Zurigo, è notizia di martedì, si vogliano aumentare i posti per gli studenti di medicina, mentre in Ticino si punta sulla moratoria degli studi medici, secondo Crivelli sono due aspetti che vanno tenuti distinti. “Forse è il tempo verbale la chiave: mancheranno i medici. Sappiamo che formare un medico richiede 10-15 anni e che andremo incontro a un pensionamento massiccio della nostra classe medica. Dipendiamo molto dall’estero per il corpo medico, e questo solleva anche questioni etiche. Le due cose sono conciliabili, ma abbiamo bisogno di medici in certe specialità come medicina generale, pediatria e ginecologia, mentre spesso i medici scelgono specialità più lucrative”.

Premi di cassa malati, +7% in Ticino, +5,5% nei Grigioni
Il Quotidiano 23.09.2025, 19:00