Ticino e Grigioni

Torturato per le criptovalute, spunta 32enne con legami luganesi

Dopo un primo arresto a New York (il trader John Woeltz), si è costituito William Duplessie: a Lugano aveva società e aperto fondi d’investimento

  • Ieri, 12:59
  • Oggi, 14:45
01:59

Radiogiornale 12.30 del 28.05.2025 - Il servizio di John Robbiani

RSI Info 28.05.2025, 12:44

  • ©Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Di: Radiogiornale/J. R./M. Ang. 

Ha legami molto forti con il Ticino, e in particolare con Lugano, il 32 enne William Duplessie che si è costituito ieri alle autorità di New York (secondo i media USA avrebbe anche passaporto svizzero). È sospettato di aver avuto un ruolo nel rapimento (e nelle torture) di cui è stato vittima, negli USA, Michael Valentino Carturan, facoltoso imprenditore italiano. Il 32enne aveva creato a Lugano fondi d’investimento e aperto società. 

La storia ha fatto il giro del mondo: Michael Valentino Carturan - un 28enne guru delle criptovalute - si è presentato a New York in strada, mezzo nudo, a un poliziotto, sostenendo di essere riuscito a scappare da un appartamento dopo essere stato rapito e torturato per due settimane da persone che volevano estorcergli le password per accedere ai suoi conti. In seguito la polizia ha arrestato un uomo - un trader, John Woeltz - e ieri si è costituita un’altra persona, il 32enne, appunto, che ha legami molto forti con il Ticino e con Lugano, dove poco prima della pandemia da COVID-19, la famiglia si era trasferita dagli Stati Uniti, su spinta soprattutto del padre.

A Lugano il 32enne - anche grazie alla partnership di un’importante fiduciaria - aveva lanciato un fondo d’investimento: Pangea Blockchain Fund ed era poi entrato a far parte del consiglio della Ticino Blockchain Techlologies Association, che ha lo scopo di promuovere e sostenere le aziende del settore blockchain. Associazione che gli ha chiesto di uscire, visto che da tempo è irreperibile. Durante la pandemia infatti - così ha raccontato al Radiogiornale della RSI chi lo ha conosciuto - il 32enne si era concentrato sugli Stati Uniti e non è più tornato in Ticino.

Ma in Ticino, nell’ambiente delle blockchain e delle criptovalute, era considerato comunque un pioniere, un precursore. Per intenderci il 32enne faceva conferenze a Lugano su questo tema già nel 2019. Tre anni prima del lancio del Lugano Plan B. E ancora oggi, stando al Registro di Commercio, è membro del consiglio di amministrazione di una società che si occupa di consulenza in ambito di finanza digitale.

In base alle verifiche della RSI non risultano in Ticino, al momento, incarti aperti da parte degli inquirenti. Il Ministero pubblico della Confederazione ha confermato di non essere stato coinvolto in questo caso.

Verosimilmente però nei prossimi giorni o nelle prossime settimane le autorità inquirenti svizzere e ticinesi verranno contattate - tramite rogatoria internazionale - da quelle statunitensi e italiane -, per aiutare a far luce su questa vicenda.

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Criptovalute e terrorismo

Telegiornale 02.03.2024, 20:00

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