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Teorie complottiste al bando

Facebook e Instagram annunciano una nuova strategia per rimuovere informazioni false e tesi cospirazioniste sul coronavirus

  • 25 marzo 2020, 12:09
  • 5 settembre 2023, 05:48
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Facebook controlla anche Instragram

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Di: eb

Facebook e Instagram hanno annunciato di voler contrastare attivamente la diffusione di notizie false e teorie complottiste che possono risultare pericolose durante la pandemia da coronavirus, e di promuovere, al contrario, informazioni ufficiali provenienti da fonti istituzionali.

La comunicazione è stata fatta contemporaneamente martedì dai due social network. Uno dei provvedimenti principali riguarda l'individuazione e la segnalazione di contenuti falsi da parte di una rete indipendente di fact checker. "Quando l'informazione viene riconosciuta come falsa, limitiamo la sua diffusione su Facebook e Instagram", si legge in un comunicato stampa.

"Inoltre inizieremo a rimuovere contenuti che contengono affermazioni false o teorie complottiste che sono state indicate come tali dalle autorità sanitarie mondiali e locali e che possono provocare danni alle persone che credono in esse", dichiara Facebook, spiegando che sotto la lente in questo momento ci sono soprattutto messaggi pericolosi, come bere candeggina per curare il coronavirus.

Secondo questa nuova strategia, verranno sospesi temporaneamente anche gli annunci pubblicitari di mascherine e altro materiale sanitario, mentre verranno rimossi dagli account raccomandati e dai posti consigliati tutti i contenuti relativi al coronavirus che non provengono da organizzazioni ufficiali. Tra le novità di Instagram c'è l'introduzione dello sticker "Stay home", per invitare le persone a stare a casa e ridurre il rischio di contagi.

Bufale sul coronavirus, che fare?

Nella puntata di Albachiara del 20.03.2020, il giornalista Gabriele De Palma ha fatto il punto sulle notizie false diffuse soprattutto in Italia sul tema del coronavirus: dall'acqua del rubinetto agli animali domestici come veicolo di trasmissione, all'aglio, alla vitamina C e a presunti farmaci miracolosi come cure. Anche su WhatsApp vengono condivisi messaggi e audio anonimi che contengono presunte verità sul contagio ("il virus si trasmette nell'aria a una distanza di cinque metri") o appelli da parte di presunti infermieri e medici. "Nel dubbio, non condividete questi contenuti con i vostri conoscenti. Verificate", è la raccomandazione dell'esperto. Le informazioni ufficiali sono quelle diffuse dalle autorità sanitarie, tra cui l'Ufficio federale della sanità pubblica e l'Organizzazione mondiale della sanità.

Le bufale sul coronavirus

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