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Sanremo - Le cronache del giorno dopo

Annotazioni sparse e pensieri in libertà dell'inviato RSI Herbert Cioffi

  • 9 febbraio 2023, 11:52
  • 24 giugno 2023, 04:25
Gianni Morandi e Rosa Chemical
  • Keystone
Di: Herbert Cioffi

Appunti sulla seconda serata del Festival (mercoledì 8 febbraio 2023)

Con la seconda serata si chiude la classifica provvisoria della sala stampa, che al momento vede in testa Mengoni – non sorprende – seguito da Colapesce e Martino, premiati per un’esibizione impeccabile molto bella e precisa. Al terzo posto c’è Tananai con una canzone romantica (si vede che ha studiato canto, lo ha più volte dichiarato; per la cronaca l’anno scorso è arrivato ultimo, ricordiamolo) che a tratti mi ha ricordato quando a Sanremo venne De Crescenzo a cantare “Ancora”; al quarto posto c’è Elodie con “Due”, un pezzo dance convincente.

E poi ci sono Madame con una canzone perfetta, splendida, e Paola e Chiara che al momento colpiscono soprattutto per il balletto, perfetto per l’era dei TikTokker (il brano che probabilmente non andrà molto lontano ma tutto sommato ne ha già fatta abbastanza di strada).

Per quanto riguarda lo spettacolo in sé ha funzionato la Fagnani che fa l’intervista da belva a Morandi ad Amadeus, strafunziona Morandi, sono andati molto bene i Black Eyed Peas anche se c’entrano poco con Sanremo. La performance del comico Angelo Duro, per quanto di buon livello, secondo me era inadatta alla platea del Festival di Sanremo. Accanto alle solite polemiche che coinvolgono Fedez e qualche politico, ci sono anche delle “gemme” come la protesta trasversale di Rosa Chemical all’insegna della classe, dell'eleganza e dell'educazione (per cui mi ha ricordato Renato Zero che è sempre stato capace di fare “la rivoluzione nei ranghi”).

Insomma, giunti alla seconda serata si può dire che finora il Festival è stato sì, mastodontico, a volte noioso, ma ci sono diverse canzoni interessanti, Amadeus gestisce abbastanza bene la conduzione, senza picchi di particolare genialità (picchi di genialità che però per fortuna ci regala quell’eterno ragazzino di Gianni Morandi), e per questo il giudizio sul Festival finora è: “Si può fare di più ma in fondo non è male”.

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