Il dipendente di rango più basso in un'azienda non deve guadagnare meno in un anno di quanto percepisce il suo capo in un anno: è questa la proposta contenuta nel testo dell'iniziativa depositata nel marzo del 2011 dalla Gioventù socialista e che oggi è giunta sui banchi della Camera del popolo. A fine dibattito, i deputati si sono opposti all'introduzione del rapporto di 1:12, con 110 voti contro 59.
Disparità crescenti
Con la complicità del Parlamento, ha sostenuto in aula Cédric Wermuth a nome dei promotori, "i più ricchi si sono serviti senza ritegno delle ricchezze del paese". Fra il 2002 e il 2007, ha ricordato la sua collega di partito Ada Marra, le paghe dei manager sono cresciute dell'80%, quelle dei sottoposti solo del 2%. Louis Schelbert, infine, ha sostenuto che senza un limite massimo non finiranno gli abusi.
"Come in Corea del Nord"
La maggioranza ha riconosciuto che questi abusi ci sono stati, ma "casi isolati", per il popolare-democratico Dominique de Buman, che citando i servizi del Parlamento ha parlato di una media di 1:6. "Non tocca allo Stato determinare i salari", è una frase che ben riassume il pensiero di gran parte degli oratori borghesi, che hanno paventato la partenza per l'estero delle multinazionali o perlomeno dei dirigenti più validi, con grave danno per la nostra economia. "Finiremo come in Corea del Nord, tutti uguali ma tutti poveri", ha affermato il radicale zurighese Ruedi Noser.
Contrario anche il Governo
Per il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, il dibattito sull'iniziativa Minder ha già portato soluzioni, che passano a suo avviso in particolare per maggiori competenze dei consigli d'amministrazione.