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“Lavorare meno per produrre di più”

È la proposta della giovane premier finlandese Sanna Marin, che vorrebbe ridurre le ore di lavoro – “Compenserebbe la maggiore produttività"

  • 25 agosto 2020, 18:12
  • 10 giugno 2023, 04:02

Dal Notiziario delle 15.00 del 25.08.20

RSI Mondo 25.08.2020, 18:11

  • keystone
Di: ATS/Reuters/dielle

La prima ministra finlandese Sanna Marin ha chiesto di tagliare l'attuale giornata lavorativa di otto ore, durante il suo discorso di apertura all’assemblea del Partito socialdemocratico (SDP) lunedì a Tampere, sostenendo che il minor tempo di impiego potrebbe essere compensato da una maggiore produttività.

Marin, che aveva già lanciato l'idea di un giornata di sei ore prima di venire eletta, dovrà però convincere anche gli altri quattro partiti della sua coalizione, in un momento delicato dovuto alla crescente disoccupazione dovuta al Covid-19.

"Dobbiamo creare una visione chiara e fare passi concreti affinché la Finlandia possa procedere verso tempi di lavoro più brevi e offrire una vita lavorativa migliore ai dipendenti finlandesi", ha detto la 34enne ai delegati del suo partito, che l'hanno anche eletta nuova presidente della SDP, al posto del predecessore Antti Ritte, al quale era già subentrata per guidare il governo finlandese a dicembre 2019.

L’assemblea ha respinto una proposta che chiedeva di sperimentare una giornata lavorativa di sei ore, optando comunque – come obbiettivo – per una riduzione delle ore di lavoro per una maggiore flessibilità nella vita lavorativa.

Secondo Marin un orario di lavoro accorciato sarebbe appunto sostenibile grazie all’aumento della produttività che genererebbe, ma ha pure sottolineato che "la ricchezza determinata da questo aumento deve essere ripartita non solo tra gli imprenditori, ma deve andare anche a favore dei dipendenti ordinari".

Durante il congresso la giovane premier ha infine ribadito i piani del Governo: investire nell’istruzione e rendere la Finlandia neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2035, spingendo su investimenti “verdi” per rilanciare l’economia.

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