"Voglio dirvi che non siete soli e il messaggio che oggi desidero lasciarvi è: non perdete la speranza". Il Papa, immergendosi fra la folla nel campo di detenzione di Moria sull’isola di Lesbo, ha voluto esprimere tutta la sua vicinanza e solidarietà ai profughi ammassati nella struttura.
Il discorso del Pontefice (EBU)
RSI Info 16.04.2016, 16:55
Insieme al Patriarca di Costantinopoli e al Primate della chiesa greco-ortodossa ha firmato una dichiarazione congiunta in cui, rinnovando il richiamo alla comunità internazionale ad affrontare decisamente la crisi umanitaria, sono state chieste soluzioni contro i conflitti in corso, per la difesa delle minoranze dalle persecuzioni e per la fine dei traffici di persone, oltre all'estensione dell'asilo temporaneo e alla concessione dello status di rifugiato a tutti quanti ne siano idonei.
Dopo aver pranzato con i migranti, si è recato al porto di Mitilene dove ha gettato una corona di fiori per tutte le persone morte in mare fuggendo dai propri paesi. Francesco ha poi ripreso l’aereo, ma non da solo. Tre famiglie di rifugiati sono partite con lui: dodici persone in totale, tra cui sei bambini. Tutte di fede musulmana. Saranno accolte in Vaticano. “Una goccia d’acqua nel mare, ma dopo quella goccia il mare non sarà lo stesso”, ha commentato il Pontefice, ben sapendo che la decisione farà nascere polemiche. “Ma non c’è stato nessun privilegio: avevano le carte in regola e sono potuti venire”.
AFP/AlesS
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