2015: da Parigi ai migranti

7 gennaio 2015 e 13 novembre 2015, due date, lo stesso luogo: Parigi. Una serie di attentati sconvolge la capitale francese, ma non solo. Il primo attacco provoca la morte di 17 persone. Vengono presi di mira la redazione di Charlie Hebdo e un supermercato, l’Hyper Cacher. Nel secondo attacco, un gruppo di attentatori entra in azione in diversi luoghi pubblici, alla sala da concerti Bataclan e allo Stade di France. Una carneficina: 130 morti e 351 feriti.

La Grecia di Alexis Tsipras – Syriza, Grexit, creditori internazionali sono le parole che hanno caratterizzato l’anno ellenico che si conclude. Il premier Tsipras è riuscito a mantenere il paese all’interno della zona euro, passando da profonde crisi ed estenuanti negoziati a più livelli. Tsipras termina il 2015 sempre in carica, lasciandosi alle spalle il suo ministro delle finanze Yanis Varoufakis.

2015 – L’anno dei migranti di mare e di terra. Alla consueta rotta del Mediterraneo, si aggiunge quella dei Balcani. Centinaia di migliaia di persone in fuga dai conflitti, moltissimi i siriani. I numeri: un milione di persone, dice l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, è riuscito a raggiungere l’Europa. Oltre 3'700 profughi sono morti durante il viaggio. L’Europa si presenta impreparata, confusa, spesso chiusa. Il problema, non è risolto.

Il lavoro della diplomazia – Il 14 luglio 2015 sarà ricordato pure per l’intesa storica sul nucleare iraniano, siglato a Vienna, che ha visto quali protagonisti Stati Uniti, Russia, Germania, Francia, Cina, Gran Bretagna e chiaramente Iran. Due i punti da ricordare: l’apertura agli ispettori ONU dei siti atomici e la decisione di allentare sino a togliere le sanzioni nei confronti di Teheran. 'Todos somos americanos' è la frase usata dal presidente statunitense Barack Obama per sancire la fine dell’embargo nei confronti di Cuba. Il 20 luglio USA e Cuba riaprono le rispettive ambasciate.

Un anno di attentati – Il 18 marzo 2015 un commando di terroristi entra in azione al Museo del Bardo di Tunisi provocando 19 morti, di cui 17 turisti (italiani, tedeschi e polacchi); tre mesi dopo, si verifica un altro attacco, questa volta alla spiaggia di Sousse: 39 persone vengono uccise, anche in questo caso turisti. Nella lunga lista di attacchi, vi sono quelli perpetrati da Boko Haram in Nigeria, quelli rivendicati dall’autoproclamato Stato Islamico e dai suoi affiliati e ultimo, in ordine cronologico, quello avvenuto sulla penisola del Sinai dove un aereo russo di linea esplode in aria. Le indagini sull’incidente sono ancora in corso.

La responsabilità di un singolo - L'incidente Germanwings. Il 24 marzo 2015 un aereo di linea della Germanwings in servizio fra Barcellona e Duesseldorf precipita sulle Alpi francesi. Tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio, 150 persone, muoiono. A provocare l’incidente l’azione deliberata del copilota. Dopo la tragedia, molte compagnie aeree hanno rivisto le norme di sicurezza sui propri velivoli.

Il 25 aprile una scossa di terremoto di magnitudo 7,9 sulla scala Richter viene registrata in Nepal. La potente scossa crea gravissimi danni a Kathmandu e migliaia di morti:oltre 6'600 per l’esattezza, 14'000 invece i feriti.

Siria – Ultime novità: in gennaio a Ginevra si terranno i colloqui di pace fra le parti in conflitto dopo cinque anni. La decisione è stata presa durante il consiglio di sicurezza dell’ONU. Sul fronte della lotta contro l’autoproclamato Stato Islamico si registrano nuovi attori in prima fila: dalla Russia (ruolo controverso, come quello della Turchia), alla Francia che dopo gli attentati del 13 novembre di Parigi ha deciso di entrare in azione, trovando appoggio della Gran Bretagna e Germania. Contro l’IS pure una coalizione dall’Arabia Saudita. Oltre 220'000 i morti dall’inizio della guerra civile.

Armi ai cittadini negli Stati Uniti - L’ultima in ordine cronologico è la sparatoria avvenuta a San Bernardino, in California: il 2 dicembre una coppia apre il fuoco in un centro di disabili dove era in corso una festa. Quattordici persone vengono uccise. Si tratta della 355esima sparatoria dell’anno. Il presidente Barack Obama parla alla nazione ribadendo le sue preoccupazione sul possesso di armi nel paese. Posizione difesa innumerevoli volte. Nessun risultato raggiunto.

L'accordo sul clima - Parigi a metà dicembre accoglie la XXI Conferenza internazionale ONU sui cambiamenti climatici. Dopo estenuanti colloqui si raggiunge un accordo, definito storico. L’obiettivo dell’intesa è di contenere il rialzo medio della temperatura del pianeta 'nettamente al di sotto dei due gradi centigradi'