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Quando il virus sposta il Parlamento

L'emergenza Covid-19 ha costretto le Camere federali a cambiare casa. Le tante sfide legate alla sessione speciale di maggio

  • 21 aprile 2020, 06:05
  • 10 giugno 2023, 00:07

Svizzera e coronavirus: il peso dell'emergenza sui lavori delle Camere federali

RSI/Nicola Zala 21.04.2020, 07:30

Era il 15 marzo, una domenica primaverile. Gli Uffici delle due Camere del Parlamento federale comunicano che la sessione è sospesa. La terza settimana non si fa. Non era mai successo in Svizzera. Due giorni dopo un'altra decisione storica. Il Consiglio federale dichiara la "situazione straordinaria". Così facendo, il Governo ha la facoltà di emanare ordinanze senza interpellare prima Cantoni e Parlamento. A permetterglielo sono la Costituzione federale e la legge sulle epidemie. Il Legislativo, per un po', tace e i partiti sostengono unanimi la decisione del Governo. Ma dopo una decina di giorni e dopo che l'Esecutivo mette sul tavolo oltre 60 miliardi di franchi per aiutare lavoratori e ditte, c'è chi, tra i partiti, dimostra i primi malumori. La maggioranza del Parlamento vuole tornare a dire la sua. Anche in tempo di coronavirus.

Sessione straordinaria al Centro fieristico di Berna

È il 26 marzo. La presidente del Consiglio nazionale, Isabelle Moret, e il presidente del Consiglio degli Stati, Hans Stöckli, annunciano che ci sarà una sessione straordinaria: nella settimana dal 4 all'8 maggio. Non però a Palazzo federale. Per garantire le misure di sicurezza sanitaria, il Parlamento è infatti costretto, provvisoriamente, a cambiare casa. Quella nuova si chiama Bernexpo. Un centro che solitamente ospita fiere e congressi.

I presidenti delle due Camere, Isabelle Moret e Hans Stöckli, qui in conferenza stampa a Berna lo scorso mese

I presidenti delle due Camere, Isabelle Moret e Hans Stöckli, qui in conferenza stampa a Berna lo scorso mese

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A disposizione dei 200 consiglieri nazionali c'è una sala da 5'200 metri quadrati. Una superficie paragonabile quasi a un campo di calcio. Per i 46 consiglieri agli Stati uno spazio da 800 metri quadrati. Ospiti e lobbisti non avranno accesso, mentre per i giornalisti i posti saranno contati. Ma anche per i politici sarà una sessione diversa: le norme emanate dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) dovranno essere rispettate. I due metri di distanza, tra una persona e l'altra, dovranno essere garantiti: in sala, nei corridoi, per andare al bagno o per mangiare un boccone.

Quasi subito è stata scarta la variante con gli Stati a Palazzo federale e il Nazionale altrove. Gestire parallelamente due ubicazioni, ci ha spiegato Mark Stucki, portavoce dei Servizi del Parlamento, sarebbe stato troppo complicato e costoso.

Un'enorme sfida: logistica, organizzativa, finanziaria

I Servizi del Parlamento sono abituati ad affrontare sessioni extra muros. Fu il caso a Ginevra nel 1993, a Lugano nel 2001, a Flims, nei Grigioni, nel 2006. Tutti appuntamenti che erano stati pianificati con largo anticipo e dopo approvazione del Parlamento. Sessioni, queste, che avevano potuto contare su una stretta collaborazione, organizzativa e finanziaria, tra i Cantoni ospitanti e la Confederazione.

Sarà il centro Bernexpo a ospitare i lavori parlamentari fra il 4 e l'8 maggio

Sarà il centro Bernexpo a ospitare i lavori parlamentari fra il 4 e l'8 maggio

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Questa volta però tutto è diverso. I tempi stringono e gli spazi da affittare devono essere sufficientemente grandi per evitare possibili contagi. Il costo dell'operazione è di 1,5 milioni di franchi, per una settimana. La sfida è però anche logistica e tecnica. Ai parlamentari verrà garantito il voto elettronico. Ai cittadini, la possibilità di seguire i lavori via streaming. E questo perché la legge sul Parlamento prevede che le sedute siano pubbliche.

Tre scenari per la sessione di giugno

L'impegno per chi organizza le sessioni delle Camere federali potrebbe protrarsi nel tempo. Se entro giugno la situazione epidemiologica dovesse normalizzarsi, il Parlamento potrebbe tornare a riunirsi tra le sue mura.

Il ritorno delle Camere a Palazzo federale dipenderà tutto dagli sviluppi della pandemia

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Se così non fosse, la sessione estiva di giugno, si svolgerà altrove. E qui le possibilità sono due. O si tornerà nuovamente negli spazi di Bernexpo - infatti non verrà smantellato nulla - -oppure, non è escluso, si andrà in un altro cantone. Potrebbe così concretizzarsi una quarta "extra muros". La prima a non essere legata alla ristrutturazione di Palazzo federale. La decisione spetta però al Parlamento. Al quale, ci ha spiegato Stucki, verranno sottoposte altre offerte finanziarie.

Nicola Zala

BernExpo si prepara per la sessione del Parlamento

Telegiornale 14.04.2020, 22:00

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