Svizzera

"Carlos" non è stato torturato

Il trattamento riservato in carcere al discusso 21enne è in linea con la Costituzione

  • 3 luglio 2017, 19:17
  • 8 giugno 2023, 08:38
Jacqueline Fehr, direttrice del Dipartimento di giustizia cantonale, durante la conferenza stampa di lunedì

Jacqueline Fehr, direttrice del Dipartimento di giustizia cantonale, durante la conferenza stampa di lunedì

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Il ragazzo noto con il nome di "Carlos" ha subito trattamenti "in parte discriminatori e umilianti", ma mai contrari alla Costituzione o alle norme che riguardano i carcerati: questo il risultato di un'inchiesta presentata oggi, lunedì.

Voluta dal Dipartimento di giustizia del canton Zurigo, l’indagine si riferisce al periodo di detenzione preventiva passato dal giovane pregiudicato un anno fa a Pfäffikon. Durante il processo svoltosi in marzo, in cui è stato condannato a 18 mesi di prigione per tentate lesioni personali gravi, il 21enne aveva infatti lanciato pesanti accuse riguardo alle condizioni di reclusione, usando persino il termine tortura.

Il giovane ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti. Il suo è diventato un caso nazionale in seguito ad un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle costosissime misure di presa a carico decise nei suoi confronti.

ATS/AP

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